I residenti ne sono sicuri: è stato il black point, pensato dal Comune per ridurre gli incidenti, a causare lo scontro tra uno scooter ed un’automobile. Per questo, in maniera spontanea e non organizzata, è partita una marcia di protesta lungo via Diego Fabbri, a San Basilio. Un corteo di centinaia di persone che chiedono, ancora una volta, di rivedere il progetto del black point.

L’incidente

Oggi, giovedì 4 settembre, intorno alle 8:30 del mattino, su via Tino Buazzelli, due scooter si sono scontrati e una signora è stata trasportata in ospedale. Attorno al luogo dell’incidente si è subito formato un piccolo capannello di persone il cui numero è aumentato col passare delle ore. Tra i presenti il pensiero era univoco: l’incidente è colpa del black point. Un progetto che, nei mesi scorsi, era stato contestato da chi vive tra via del Casale di San Basilio, via Fabbri e altri quartieri che, volenti o nolenti, avrebbero avuto impatti a causa della nuova viabilità.

Traffico in tilt

Sin dal primo giorno da quando è stata istituita la nuova viabilità il quartiere è andato in tilt. Si è verificato, in pratica, quello che temevano i residenti: le aree che insistono su via Diego Fabbri, dove viene convogliato gran parte del traffico, si sono trasformate in una grande rotatoria a cielo aperto. Macchine incolonnate, sorpassi azzardati e mezzi del trasporto pubblico a passo d’uomo: il ritorno dalle vacanze per i residenti è stato da incubo.

Marcia lungo le strade del black point

Dopo il sinistro, col passare delle ore si sono radunate sempre più persone. A un certo punto, è partita una marcia spontanea di protesta che ha costeggiato proprio via Fabbri. “Suonate, suonate e fate casino” diceva una delle manifestanti agli automobilisti fermi in coda.

Una vera e propria sollevazione popolare che nasce da lontano. I comitati di quartiere avevano organizzato proteste di piazza, presentato un ricorso al Tar (respinto), e i municipi IV e III avevano espresso contrarietà al progetto. Il Comune, però, ha tirato dritto, convinto che l’opera servisse per mettere in sicurezza la strada. Il paradosso è che, dopo pochi giorni, si è già verificato un incidente.

Ricorso al Consiglio di Stato

Dalla piazza ai tribunali. Nonostante la bocciatura del Tar, il prossimo 12 settembre cittadini e comitati si riuniranno nella parrocchia di via Fabbri per organizzarsi e presentare ricorso al Consiglio di Stato. A meno che, ovviamente, il Comune non torni su suoi passi e decida di mettere nuovamente mano alla viabilità di zona.