L’ultimo non è stato un weekend fortunato per Gabriel Bortoleto. A Zandvoort il pilota brasiliano aveva svolto una buona Qualifica “ma potevo ambire anche alla Q3, però ho trovato traffico nel mezzo del mio giro in Q2” ed alla partenza poi ha perso molte posizioni allo spegnimento dei semafori. Vista la conformazione della pista in Olanda, riprendere posizioni non è stato facile ed inoltre la C45 non si è trovata particolarmente a suo agio nei sali scendi di Zandvoort. L’augurio è che Monza possa andare meglio “Vediamo come andrà. La pista mi piace, ho vinto e fatto bene in F3 e F2. E’ un circuito particolare, diverso da tutti gli altri, con lungi rettilinei e forti frenate”.
Il Debrief di Zandvoort e i ricordi legati a Monza
Dopo una buona Qualifica che lo ha portato quasi ad accedere in Q3, la gara di Gabriel Bortoleto a Zandvoort è stata compromessa praticamente alla partenza. “Non entrerò nei dettagli, ma diciamo che è stata una combinazione di fattori. Ci sono aspetti legati alla macchina, su cui non potevo farci nulla, ma ho anche sbagliato io con la frizione. Diciamo che se avessi fatto tutto corretto, la partenza non sarebbe stata un problema” ammette il brasiliano. Purtroppo questo evento gli è costato molte posizioni alla partenza, rendendo complicata tutta la gara. Sauber non ha svolto un weekend ottimale, sembrando in una forma un po’ meno brillante rispetto alle ultime uscite. “Sapevamo che sarebbe stata difficile per noi. Soffriamo un po’ circuiti di questo tipo, dove c’è tanto vento e dove è difficile trovare le giuste altezze da terra, anche per via del banking in alcune curve. Forse è andato un po’ peggio del previsto, ma c’era potenziale per il Q3. Purtroppo poi è successo l’errore in partenza e superare a Zandvoort è difficile. In più ci sono stati poi dei danni a complicare il tutto”.
Il weekend di Monza dello scorso anno porta a memorie positive per Bortoleto, mentre era impegnato in Formula 2. Nonostante questo però, non pensa sia stato determinante per il futuro. “Non ricordo sinceramente se stavamo già parlando o no, anche se qualche discussione sicuramente è iniziata. Probabilmente il mio weekend positivo ha reso la decisione più facile a Mattia ma non penso sia stato decisivo per la mia firma sul contratto”
Il sorpasso di Stroll ai suoi danni e quello di Charles Leclerc: il punto di vista di Bortoleto su Zandvoort
Dopo la gara si è parlato molto del soprasso di Charles Leclerc su George Russell, ma ce ne sono stati altri in griglia, tra cui uno subito proprio dal pilota brasiliano, con protagonista Lance Stroll, che ha portato anche ad un contatto tra i due. Anche in questo caso è avvenuta alla chicane dell’ultimo settore. Bortoleto ha le idee chiare su quanto avvenuto. “Il sorpasso è stato pulito. Mi ha lasciato spazio, non mi ha stretto, solo che Zandvoort è una pista stretta e il cordolo all’interno della 11 è piuttosto duro. Dopo esserci passato sopra la macchina ha avuto un piccolo contraccolpo e questo mi ha spinto all’esterno e c’è stato quel piccolo contatto con Lance, che purtroppo ha danneggiato la mia ala“ spiega il brasiliano. Non vi è quindi una colpevolezza nella manovra di Stroll, seppur c’erano possibilità di evitare il contatto. “In una pista stretta così O chi è all’esterno lascia più spazio a chi è all’interno per evitare il cordolo O chi è all’interno deve frenare molto prima”. Di fatto però un incidente di gara.
Un giudizio che è stato poi confermato anche in merito a quanto successo tra Charles Leclerc e George Russell, nella stessa curva, con un attenzione sicuramente più alta da parte di tifosi, media e quant’altro. “Il sorpasso di Charles è stato incredibile, nulla da dire” risponde seccamente Bortoleto. Gli è stato chiesto di andare più nel dettaglio e se si è trovato d’accordo con la decisione degli stewards, che magari su circuiti come Zandvoort devono essere più permissivi. “Io penso che abbiano tenuto questo approccio. Se ho visto bene Charles era leggermente fuori pista, però è giusto così. Ad un certo punto noi abbiamo bisogno di correre, sennò è semplicemente superare su questi circuiti. Charles ha fatto una mega mossa“. Su una cosa però Bortoleto è sicuro: circuiti come Zandvoort devono essere in calendario. “Abbiamo già tanti circuiti nuovi, ci vogliono circuiti old school come questi dove l’errore lo paghi, un po’ come i circuiti cittadini”
L’amicizia con Verstappen e l’aiuto in Formula 1 “Perché gli piaccio? Dovete chiedere a lui”
Molte domande sono state incentrate sul legame tra Gabriel Bortoleto e Max Verstappen. Il brasiliano è molto vicino a Fernando Alonso, essendo di fatto della sua scuderia, ma l’olandese a sua volta è molto vicino a Gabriel “Sin dai tempi della F3 lui mi da consigli e mi aiuta. Penso di stargli simpatico, ma il perché dovete chiederlo a lui”. Di certo avere un compagno di chiacchiere di questo livello è una bella notizia per un giovane pilota, rookie in Formula. “Siamo diventati amici, lui vuole vedermi far bene. Sono fortunato ad averlo come amico. Non è un quattro volte campione del mondo a caso”. Bortoleto ha sottolineato come in ciò che Max non vi sia alcun tipo di interesse.
“Lui non ha interessi ad aiutarmi, non lavoriamo insieme. Corriamo sui simulatori, ci alleniamo molto e mi da sempre qualche consiglio sulle curve, su cosa concentrarmi. Devi essere curioso e chiedere e lui ti da consigli. Ancora oggi imparo molte cose da lui“. Tra queste cose, rivela Bortoleto, ci sono anche appunto gli allenamenti al simulatore e i vari ‘modelli’ dei circuiti, dove è possibile imparare poi consigli e trucchi da applicare nel mondo reale. Ungheria e SPA, dice il brasiliano, sono stati utili, ad entrambi non solo a lui. Su Monza “Vedremo”. E ci potrà essere un futuro anche insieme in un team di Formula 1? “Io sto bene in Audi, magari verrà lui qui un giorno. Lavoriamo bene da amici e penso sarebbe un ottimo compagno di squadra. Lui è arrivato nel suo team quando ancora non erano campioni, ha aiutato a costruire e far crescere quella squadra ed hanno vinto. Io sono felice di Audi e del progetto che c’è qui”.
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