di
Gennaro Scala

In piazzetta Sant’Arcangelo a Baiano, nel cuore del rione di Napoli. La donna, Lucia Salemme, è ferita. La vittima è Ciro Rapuano, classe ’66

Le urla nel cuore della notte, il rumore di passi concitati, il sangue. Poi il silenzio rotto dalle sirene. A Forcella, nel cuore antico di Napoli, la tragedia si è consumata tra le 2.30 e le 2.45 in piazzetta Sant’Arcangelo a Baiano, quartiere Pendino. Un appartamento al primo piano trasformato in teatro di sangue: Lucia Salemme, 58 anni, ha colpito più volte con un coltello il marito, Ciro Rapuano, 59 anni, uccidendolo nel letto della loro casa.



















































A dare l’allarme è stata proprio la donna. Quando la polizia è arrivata, Lucia era ferita all’addome. «Ho reagito per difendermi», ha detto agli agenti, spiegando di aver accoltellato il marito dopo essere stata a sua volta colpita durante una lite. La sua versione è ora al vaglio della Squadra Mobile e della Procura di Napoli (IV sezione, fasce deboli).

Minacce e aggressioni

La donna, interrogata, avrebbe aggiunto di essere stata già in passato vittima di minacce e aggressioni da parte del marito violento, ma di non aver mai denunciato. Gli agenti hanno trovato in casa due coltelli di grosse dimensioni, entrambi sottoposti a sequestro. 

L’arresto

Trasportata d’urgenza al Vecchio Pellegrini, la donna è stata ricoverata in codice rosso: condizioni serie, ma non tali da far temere per la vita. Proprio in ospedale, tra le corsie del pronto soccorso, gli investigatori hanno iniziato a raccogliere le sue prime dichiarazioni. Intanto l’arresto è scattato: l’accusa è quella di omicidio volontario. 

Dentro l’appartamento, al momento della tragedia, c’erano anche la figlia della coppia e la nipotina. Una presenza che rende ancora più cupo il quadro di una notte segnata dal sangue.

Nel rione

A Forcella la notizia è rimbalzata veloce, lasciando smarrimento e sconcerto. «Lucia è una bravissima persona, non capisco come possa essere accaduto», dice Lina, un’amica di vecchia data, ferma davanti al palazzo di via Sant’Arcangelo a Baiano. Nei capannelli di donne che vivono nei bassi vicini, il ritornello è lo stesso: «Sempre gentile, sempre perbene, non abbiamo mai avuto nulla da ridire». Eppure, qualcuno ricorda le ombre. «In passato Ciro aveva avuto problemi che l’avevano turbato — racconta ancora Lina — ma sembrava tutto finito. La situazione si era normalizzata».


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4 settembre 2025 ( modifica il 4 settembre 2025 | 14:28)