di
Enrica Roddolo

Lady Fiona, castellana della vera «Downton» apre le porte al Corriere. E svela il progetto per ricordare ad Highclere la fine della guerra mondiale, 80 anni fa

A Downton Abbey, Lady Cora, la magnifica Elizabeth McGovern che affianca Lord Grantham, Robert, l’attore Hugh Bonneville, subiscono lo schiaffo dell’onda lunga della grande crisi del 1929 che li porterà a un doloroso addio alla casa di famiglia. Il mondo degli anni Trenta, così diverso da quello di fine secolo in cui tutto iniziò, volge al termine. Mentre la giovane Lady Mary affronta l’onta dell’allontanamento sociale per colpa del fallimento del suo matrimonio

In Leicester square a Londra, la première mondiale del terzo film della saga sull’aristocrazia britannica «Downton Abbey the Grand Finale» (Focus Features Carnival) alza il velo sul finale della serie ambientata nella dimora aristocratica costruita dallo stesso architetto delle Houses of Parliament a Londra, Sir Charles Barry, e scritta e prodotta da Julian Fellowes che ha fatto rivivere in quelle stanze la storia britannica in un intreccio di quotidianità aristocratica con le vicende della Royal family. 



















































Downton Abbey è stata sin dal suo debutto nel 2010, un successo senza precedenti: è stata la serie con più candidature agli Emmy awards nella storia della tv britannica. Nel 2019 e nel 2022 sono stati poi girati due film destinati al grande schermo: il primo ambientato nel 1927 raccontava l’arrivo a Downton di re Giorgio V, il secondo «Downton Abbey: a new Era», ruotava invece attorno all’eredità di una villa nel Sud della Francia portando nelle stanze attraversate dalla storia dei Windsor il profumo del Charleston e l’euforia dei primi decenni del Novecento sulla Riviera francese. 

Nel vero castello di Downton Abbey, Highclere, nella campagna inglese poco distante da Londra, Lady Fiona racconta al Corriere i segreti della saga e del castello che come sul set ha ospitato principi e re. «Spesso anche la regina Elisabetta, e anche adesso che lei non c’è più arrivano in privato, per un weekend nella tenuta, esponenti della Royal family», confida la contessa, consorte dell’ottavo conte di Carnarvon. Già come dimenticare il legame stretto tra la madre dell’ottavo conte e la regina che uscì da Buckingham Palace per arrivare sin qui per l’estremo saluto all’amica di una vita. 

Lady Fiona, come spiega il successo anno dopo anno, film dopo film, di Downton Abbey (al cinema in Italia l’11 settembre, il 12 a Londra)? «Perché il film con la sua saga sul mondo dell’aristocrazia è un modo per perdersi in un mondo diverso dai drammi di oggi, penso alle guerre dell’Europa e del mondo di oggi. Un film è un modo per uscire dai confini del tempo presente e cercare conforto nel passato che magari non era migliore ma…The Grand Finale è stato filmato un anno fa, esattamente un’estate fa, arriverà a giorni al cinema e adesso sto scrivendo un nuovo libro su come si vive al vero castello di Downton Abbey, con i segreti e le storie del vero maniero di Downton abbey, ospitando i Royals come quando la regina è stata qui». 

«Sono 10-12 settimane di riprese per due ore circa di film», spiega la contessa. «In The Grand Finale protagonisti sono gli anni ’30, età di cambiamenti e sfide economiche. Mio marito ed io conosciamo bene Julian ed Emma Fellowes, un’amicizia di famiglia, e l’idea di ambientare proprio qui nel nostro castello la serie Downton nacque una sera a tavola assieme: per la sua serie serviva un vero castello abitato, e dopo aver cercato e valutato altre aristocratiche dimore nella campagna britannica, ha scelto la nostra e siamo stati felici di restargliela». 

Highclere ha accolto la regina Vittoria, lo scrittore Henry James, lo storico direttore dell’Economist, Walter Bagehot… la regina Caroline moglie di re Giorgio, i re di Spagna e di Svezia e ovviamente Elisabetta II, re Carlo e molti Windsor. Il maniero ha 300 stanze, 5 mila acri di terreno, in parte pascolo in parte fattoria… poi il set di Downton Abbey è arrivato ad Highclere. E nella storia “upstairs e downstairs” – tra piani nobili dei «Toffs» dell’aristocrazia, e piani della servitù – di Downton c’è anche la storia vera dei conti di Carnarvon. «La vita di Lady Almina, moglie del quinto conte di Carnarvon, figlia (illegittima) di Alfred de Rothschild, rivive nella finzione tv con l’intraprendenza che le fece aprire il castello come ospedale da campo nella prima guerra mondiale. E a proposito di passato, ho deciso di dipingere di giallo la nuova stanza egizia, ricevo speso visite di studiosi di egittologia e finalmente c’è un luogo per loro». 

Il terzo film è orfano Dame Maggie Smith. «L’indimenticabile Lady Violet si appartava sempre qui, in questo piccolo salotto affacciato sul giardino della tenuta del castello – indica la contessa -. Tra una scena e l’altra della serie tv proprio in questa stanza che è anche la mia preferita, vestita di colori pastello, Dame Maggie prendeva sempre una tazza di tè. Le piaceva sedere su questa poltrona, coperta da una fodera con rose inglesi, vicina al camino. E solo per lei, indimenticabile Lady Violet, sul set era stato riservato un posto speciale tutto suo dove riposarsi. Era così professionale sul set, il suo esempio è stato di guida per tanti giovani attori di Downton». 

Ho chiesto di Downton Abbey e dell’affresco dell’aristocrazia britannica che disegna anche alla diva Elizabeth McGovern. L’ho incontrata ad Highgrove, assieme al marito Simon Curtis che firma la regia del nuovo film: «La Britishness che traspare anche dal film è qualcosa di solido che forse, proprio per questa solidità, la gente apprezza». 

Perché ci siamo lasciati conquistare da Downton Abbey? «Oggi più che mai, con tutto quel che sta accadendo nel mondo, la gente ha desiderio di storie come questa capaci di portare lontano da un mondo difficile, indietro a un tempo passato più “delicato” forse», risponde McGovern. “Perché subiamo il fascino della tradizione? Credo perché il mondo è cambiato così tanto e così rapidamente che la gente oggi ha davvero bisogno di tutto questo». 

Intanto, mentre il Grand finale a giorni sarà al cinema, Lady Fiona prepara il castello per accogliere la festa ispirata agli 80 anni dal Victory in Europe Day quando l’Europa festeggiò la fine della seconda guerra mondiale. «Sarà un weekend to remember con musica, danza, auto persino degli aerei d’epoca per far rivivere l’atmosfera di quella stagione: il castello vestito a festa come dopo la guerra – anticipa Lady Fiona -. Un modo per ricordare gli eroi di quella guerra, quanti hanno servito il Paese e per raccogliere denaro per aiutare dottori e associazioni che oggi aiutano tutta quell’umanità che nell’attualità di oggi deve fare i conti con le conseguenze di una guerra. Insomma, la mia idea è aiutare oggi ricordando il passato della fine della guerra mondiale 80 anni fa», continua l’aristocratica. E conclude: «Vorrei anche che questa festa ad Highclere ricordasse a tutti noi che prima di smantellare l’ordine mondiale che abbiamo creato alla fine della seconda guerra più feroce, dovremmo pensarci bene e lavorare tutti per mantenere la pace».

4 settembre 2025 ( modifica il 4 settembre 2025 | 13:34)