Le garanzie dei “volenterosi” a Kiev, poi call con Trump
Dopo il vertice alla Casa Bianca i “volenterosi” si erano ripromessi di fare in fretta sulle garanzie di sicurezza da dare all’Ucraina e in effetti, in meno di tre settimane, ci siamo. Volodymyr Zelensky vola a Parigi da Emmanuel Macron per l’ennesimo giro di tavolo, domani, co-presieduto con l’alleato britannico – alcuni leader ci saranno in presenza, altri si aggiungeranno in remoto. Poi, tutti insieme, si collegheranno con Donald Trump.
Gli ingredienti, a grandi linee, si conoscono. Primo: un esercito ucraino forte, quindi nessuna limitazione alla cooperazione con l’Occidente. Secondo: il Vecchio Mondo farà la parte del leone, con un mix tra ’boots on the ground’ (fra chi ci sta) e garanzie sulla falsa riga dell’articolo 5 della Nato, vincolanti a vario titolo. Kiev non vuole più promesse vane. Terzo: la fornitura da parte degli Usa del materiale strategico necessario a mettere a terra l’operazione (velivoli da trasporto, satelliti, intelligence, protezione aerea). Come verrà declinato il tutto nei dettagli, ancora non si sa con precisione.
Prima del vertice dei leader è la volta dei ministri della Difesa, per gli aggiornamenti operativi. La Nato, ha precisato il segretario generale della Nato Mark Rutte, è coinvolta nel processo “non perché abbia un ruolo nelle garanzie di sicurezza” ma per evitare che le risorse dell’Alleanza si “assottiglino troppo” e che possano sempre garantire “la sicurezza collettiva”. “Gli Usa – ha concluso – sono seri, vogliono mettere fine alla guerra”.
Il piano, detto questo, è vincolato al raggiungimento di un’intesa con la Russia, o per una tregua o per un pieno accordo di pace. Nessuno si sogna di mandare truppe in Ucraina mentre la situazione è ancora calda, semmai di rafforzare la mano di Zelensky nei negoziati col Cremlino.
Se il presidente russo dovesse sottrarsi agli sforzi di pace, è il ragionamento europeo, sarà necessario aumentare la pressione, specialmente con misure restrittive ancor più pungenti (coinvolgendo l’America).
Kiev: «9 morti oggi in raid russi su cittadina nel Donetsk»
Nella giornata di oggi, almeno 9 persone sono state uccise e 7 ferite nella città di Kostiantynivka, nella regione ucraina di Donetsk, nel Donbass, da attacchi di artiglieria e droni russi, ha scritto su Telegram Vadym Filashkin, governatore dell’oblast, citato da Ukrinform. Il post dice che le forze russe hanno preso di mira due volte veicoli civili utilizzando droni, uccidendo una donna di 36 anni e ferendo un’altra persona. Secondo Filashkin, l’attacco di artiglieria ha danneggiato due condomini, un’abitazione privata, un negozio, un centro commerciale alcuni stand del locale mercato.
Macron con Zelensky: «Siamo pronti con garanzie di sicurezza»
“Noi siamo pronti per fornire queste garanzie di sicurezza, l’Europa è all’appuntamento”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, questa sera ricevendo, nel cortile dell’Eliseo, l’omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. Zelensky sarà questa sera a cena con Macron all’Eliseo per preparare la riunione dei Volenterosi di domani.