Nella città che non dorme mai, dove il numero uno si è laureato campione lo scorso anno, ha conquistato una delle piazze più famose del mondo e non solo
Dal nostro inviato Riccardo Crivelli
4 settembre 2025 (modifica alle 19:58) – NEW YORK (USA)
Dicono che quando la tua faccia si manifesta sorridente su uno dei megaschermi di Times Square, hai conquistato il mondo. E dunque Jannik Sinner, la cui pubblicità di un noto prodotto italiano si alterna a rotazione 24 ore su 24 con quella di altre decine di marchi su uno dei grattacieli della piazza più celebre del mondo insieme a San Pietro, ormai può a ben ragione considerarsi un’icona planetaria.
così diversi—
Lo è diventato a suon di risultati, ovviamente: e poi se vinci il loro torneo più importante, come è accaduto a lui l’anno scorso, gli americani finiscono per adottarti. Lo status di più forte giocatore del mondo, peraltro, ha finito per nuocere indirettamente alla causa dei milioni di italiani che avrebbero voluto seguire le sue partite in tv: il quarto di finale con Musetti e la semifinale con Auger-Aliassime, infatti, sono state programmate quando da noi è notte fonda, ma nel prime time degli Stati Uniti: chi ha comprato il biglietto e le tv Usa vogliono il numero uno in prima serata. Si sa, da queste parti il successo è una componente fondamentale per entrare nel cuore della gente, ma New York ama Sinner proprio perché è all’opposto del frenetica e spettacolare quotidianità della Grande Mela. Come ha detto lui stesso, “all’inizio ho fatto fatica ad abituarmi, New York è una città diversa da tutte le altre”. E anche adesso che ci è tornato per la sesta volta, ne respira l’atmosfera a piccolissime dosi. Qualche passeggiata e poi le cene ai ristoranti, rigorosamente italiani: Osteria Delbianco e Fasano i preferiti.
viva l’italia—
Ecco: è bastata la presenza di Jannik, documentata dalle storie Instagram, per fare dei due locali, peraltro già molto affermati, una meta di culto per gli avventori newyorkesi. Ma ciò che ha sorpreso gli Americani, più ancora della possibilità che da noi nascesse un tennista così forte (questo è un argomento trattato dai tecnici, che adesso vorrebbero esportare il sistema tricolore anche da loro), è che esista un’Italia al di fuori dello stereotipo dell’uomo d’affari del Nord o dell’emigrato, soprattutto del Sud, che ha fatto fortuna partendo da zero. Sinner, del resto, è tutto tranne che pizza e mandolino: la settimana scorsa un canale locale ha mostrato su una cartina dove fosse San Candido (il luogo di nascita), e senza dubbio la splendida foto delle Dolomiti a corredo ha aperto un mondo che qui in pochissimi (o forse nessuno) conoscevano. Perciò non stupiamoci se tra qualche anno, sotto la spinta del più forte tennista di questa epoca, Sesto Pusteria finisca nelle scene dei film di successo come il Lago di Como.
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