di
Francesco Crippa
La segretaria del Pd sull’inchiesta che vede indagato l’ex sindaco di Pesaro, oggi in campo nella corsa a governatore delle Marche: fiducia nella magistratura, lui si è dichiarato estraneo ai fatti
«Matteo Ricci è assolutamente il nostro candidato» per la corsa alle Regionali nelle Marche. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein lo ha chiarito al margine di un convegno alla Camera, scendendo in campo a sostegno dell’ex sindaco di Pesaro, ora eurodeputato, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Pesaro nell’ambito dell’inchiesta su presunti irregolarità in affidi del Comune. «Come abbiamo detto già l’altro giorno, il Partito Democratico è al fianco di Matteo Ricci in questa campagna. È e rimane il nostro candidato presidente, ha detto di essere completamente estraneo», ha ribadito Schlein esprimendo piena fiducia nel lavoro della magistratura affinché venga fatta luce al più presto.
E intanto anche Giuseppe Conte sembra voler indirizzare il M5S su posizioni meno intransigenti. L’ex premier ha convocato un vertice con i coordinatori locali delle Marche e nel corso della riunione ha ricordato che «un avviso di garanzia non è una condanna. Una forza politica matura come il M5S è chiamata a valutare caso per caso».
Ricci già mercoledì aveva incassato solidarietà e sostegno a nome del Pd da Igor Taruffi, responsabile Organizzazione nella segreteria nazionale: «Siamo fiduciosi che andrà avanti come candidato presidente nelle Marche e il Pd è pronto a fare al suo fianco la campagna elettorale», aveva detto Taruffi. La conferma esplicita da parte di Schlein rinforza ora la posizione Ricci in vista del voto autunnale, specie dopo i dubbi del Movimento 5 Stelle sull’opportunità di sostenerne la candidatura perché indagato.
Anche Goffredo Bettini, tra i fondatori e dirigente nazionale del Pd, sta dalla parte dell”eurodeputato. «Alcune verità sono emerse. Ricci ha commesso l’errore di dare fiducia a un suo collaboratore sulla testa del quale cade l’ipotesi di reato. Si faccia avanti un solo leader o amministratore che nella sua vita non abbia commesso tale ingenuità», ha scritto su Facebook rimarcando che un avviso di garanzia non basta per chiedere un passo indietro dell’interessato. «Spero che non si sfilacci il dialogo talvolta difficile, eppure essenziale e risolutivo, per costruire nelle Marche e in Italia, un’alternativa. Sarebbe un prezzo spropositato e un condizionamento eccessivo della politica all’autonoma attività dei giudici. Tanto più quando l’ipotesi in questione è fragile e dubbia», ha concluso.
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25 luglio 2025 ( modifica il 25 luglio 2025 | 18:28)
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