Miguel Oliveira ha ammesso di essere rimasto “sorpreso” dalla decisione della Yamaha di invocare una clausola di rendimento nel suo contratto e di escluderlo dalla formazione del Prima Pramac Racing per la stagione 2026 della MotoGP.

Giovedì la Yamaha ha annunciato che Jack Miller rimarrà nella squadra satellite per la seconda stagione consecutiva, in coppia con Toprak Razgatlioglu, che farà il suo debutto nella classe regina dopo aver lasciato il segno nel Mondiale Superbike.

La notizia lascia un futuro incerto per Oliveira, con la Casa giapponese che si è limitata a dichiarare di “augurargli la migliore fortuna e tanto successo per le sfide future”.

Dopo l’annuncio di Razgatlioglu da parte della Yamaha a giugno, solo uno dei due assunti dalla squadra di Paolo Campinoti nel 2025 avrebbe potuto mantenere il proprio posto. Tuttavia, c’era anche il rischio che entrambi potessero essere licenziati contemporaneamente, dato che la Casa di Iwata si era inserita anche nella caccia a Diogo Moreira dalla Moto2.

Alla fine, la Honda ha ingaggiato Moreira per la propria squadra satellite, lasciando che la Yamaha concludesse che Miller era la scelta migliore per l’altro posto rimasto a Pramac.

Oliveira ha parlato a lungo dei mesi che hanno portato alla decisione, che ha detto essere stata una sorpresa per lui, rivelando di essersi sentito “l’anello più debole” della squadra dopo che l’infortunio alla spalla subito in Argentina lo aveva costretto a saltare quattro Gran Premi.

“Sapevo che c’era questa decisione in sospeso, ma è stata una sorpresa nel senso dell’intero quadro”, ha spiegato. “Quando ho deciso di unirmi al team, il progetto prevedeva un accordo di un anno più uno, con una clausola di rendimento a metà stagione del primo anno. L’idea era di avere due piloti esperti nel secondo team Yamaha, per cercare di ottenere un feedback ed aiutare la transizione del progetto.

Sono sicuro che questa decisione sia stata condizionata da due momenti chiave. Il primo è stato l’infortunio, perché sono rientrato troppo tardi nella stagione, quando la decisione sul secondo pilota (Razgatlioglu) era già stata presa per Pramac. Mi sentivo l’anello più debole, perché venivo da un infortunio e ogni gara era una sorta di ‘dimostraci quanto vali'”. 

“Va bene avere pressioni, ma questo tipo di pressione è un po’ troppo forte. Non voglio dire che sia ingiusta, non sta a me giudicare, ma è stato così. La decisione di prendere così tanto tempo ha creato più ansia, forse. Non è stato un massacro, ma c’era sempre questo argomento in sospeso e voi lo chiedevate sempre. Perciò, arrivando nel fine settimana, ci si è trovati a dover affrontare questo problema, e in particolare lo stomaco a volte si è attorcigliato perché non si sapeva nulla”.

“E la decisione è arrivata tardi. A Balaton, alla fine, il rookie che la Yamaha stava cercando di ottenere ha detto ‘no’, altrimenti sarebbe stata una formazione diversa da quella che si sta vedendo in questo momento. È una di quelle cose su cui si può non essere d’accordo, pensando che non sia la migliore, ma è quella che è”.

Miguel Oliveira, Pramac Racing

Miguel Oliveira, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

All’inizio di quest’anno, il campione in carica Jorge Martin ha cercato di svincolarsi dal suo contratto con l’Aprilia sulla base di clausole di rendimento, dopo essere stato quasi completamente fuori gioco a causa di molteplici infortuni. Il tentativo ha scatenato un putiferio, con critiche che hanno messo in dubbio sia le sue intenzioni che la sua professionalità, dopo che Aprilia lo aveva sostenuto per tutta la durata del suo infortunio.

Oliveira si trova ora nella situazione opposta, con Pramac e Yamaha che hanno deciso di separarsi dopo che i suoi infortuni gli hanno impedito di rispettare le clausole di rendimento previste dal suo contratto. Quando gli è stato domandato se sia giusto che non ci siano state reazioni alla decisione della Yamaha, Oliveira ha risposto: “Giusto o ingiusto, non sta a me giudicare”. 

“In fin dei conti, si tratta di un lavoro fatto di passione e la passione è tanta”, ha detto. “È un obiettivo; è il sogno di un bambino andare in MotoGP per guidare una moto. Avere questo privilegio è molto grande. Ma allo stesso tempo, è un lavoro e come ogni lavoro, hai un capo e il capo decide e prende decisioni”. 

“Come ho detto prima, questa decisione è stata una sorpresa. È stata una sorpresa nel senso che ho parlato con tutti i membri della squadra, con il gruppo giapponese, cercando di ottenere il loro feedback sul mio operato. E sembra che a loro piacciano molto i miei commenti e il mio modo di lavorare, quindi cominci a pensare che in realtà le cose possano andare a tuo favore, ma alla fine c’è un ragazzo che decide e basta”.

Futuro incerto

Oliveira ha suggerito di essere interessato ad assumere un ruolo di collaudatore per rimanere nel paddock della MotoGP, ma è anche intenzionato a rimanere attivo come pilota a tempo pieno.

“Sulla carta, sembra che ci siano diverse porte aperte per me, e al momento non ho ancora deciso nulla, e sono davvero aperto ad ascoltare qualsiasi proposta”, ha detto. “Il mio cuore è davvero molto legato a questo paddock e, naturalmente, la cosa disponibile in questo paddock potrebbe essere solo un ruolo di collaudatore”. 

“Ma essere legato ad una fabbrica ed aiutare a costruire la moto è qualcosa di stimolante, è diverso, ma io voglio anche correre”. Alla domanda se la Yamaha gli abbia offerto l’opportunità di sostituire il ritirato Jonathan Rea nel suo team ufficiale nel Mondiale Superbike, Oliveira ha risposto solo: “Siamo in trattativa”.

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