Un sorpasso lampo in una curva veloce, un gesto tecnico speciale e insieme un azzardo, un attimo passato alla storia della moto: il sorpasso interno che Rossi fece su Lorenzo nell’ultima curva di Barcellona 2009 raccontato dai due campioni

3 settembre 2025

Recentemente Valentino Rossi l’ha raccontata ad Andrea Migno nei dettagli, quella gara del 14 giugno. Era la sesta della stagione iniziata in Qatar con la vittoria di Stoner; poi Lorenzo a Motegi, Rossi a Jerez, ancora Lorenzo a Le Mans e Stoner al Mugello. Dopo Barcellona i tre piloti sarebbero finiti a pari punti: Rossi, Lorenzo e Stoner, tutti a quota 106.

Barcellona – ricorda Valentino – è casa di Lorenzo, ma è sempre stata una delle mie piste preferite. Lui fa il primo tempo in un turno, io rispondo alla sessione successiva, al sabato mattina sono in testa, al pomeriggio lui fa la pole per tre centesimi.

In gara non ci stacchiamo più l’uno dall’altro e siamo costretti alla resa dei conti degli ultimi giri. In quei casi, visto che con la scia sul rettilineo dei box potevamo sorpassarci a vicenda ogni giro, che si fa? Si contano i passaggi che restano al traguardo per cominciare l’ultimo giro in seconda posizione.

Al penultimo giro lui mi passa sul dritto, chiude la linea e mi stacca davanti. Io gli stavo andando addosso, non facevo più in tempo ad andare a destra, quindi sono andato all’esterno sperando di passare e sono passato solo chiudendo il ginocchio. Però in questo modo lui ha la possibilità di passarmi di nuovo nel rettilineo che inaugura l’ultimo giro dove, memore di quello che successo in precedenza, non mi lascia più spazio alla staccata della prima curva.

Provo a passarlo alla 4, ma lui mi incrocia. Alla 9, l’ultimo posto dove si può passare, non riesco a passare perché lui aveva accelerato meglio fuori dalla 8. Però lui alla 9 protegge comunque la traiettoria interna, io dall’esterno faccio la linea giusta e gli arrivo alla 10 attaccato.

Nel 2007 ero riuscito a passare Stoner all’ultima curva, ma a metà gara. Lorenzo intanto fa la 10 e la 11 non alla morte, allora ci penso e alla 12, ultima curva, mi butto. Freno, ma capisco che non mi fermerò mai, così invece di fare la curva in terza metto la seconda, colpo di genio. Cavolo a centro curva mi si è chiusa davanti, ero veramente al limite, ma grazie alla seconda marcia non sono cascato. E così sono riuscito a fregarlo”.

Il racconto di Jorge

Quella vittoria nel GP di Catalogna fu cruciale: nella fase successiva del campionato Rossi prese il largo vincendo tre gare su cinque. Lorenzo tornò al successo soltanto a Indy, a fine agosto. E Valentino conquistò il suo nono titolo mondiale.

“Quella vittoria – ha ammesso in seguito Lorenzo – è stata fondamentale: ho perso la gara, l’ha vinta lui ed è cambiato un po’ il corso del campionato”.

Il racconto è apparso anni dopo in una video intervista su BT Sport. Lorenzo era alla seconda stagione con la Yamaha, otto anni meno di Valentino, una esperienza molto meno vasta rispetto all’italiano.

“Una parte di me non si aspettava quella mossa, ma un’altra parte sì, però ero troppo testardo per chiudere davvero la porta. Ero un po’ spaventato dall’idea che chiudere la porta e dover cambiare traiettoria potesse alla fine rallentarmi. Insomma, non sapevo cosa fare e lui ha approfittato della situazione. Aveva già fatto un sorpasso simile su Stoner, quindi sapeva di poterlo fare ancora. Lo ha fatto e ha vinto.

Lui aveva trent’anni e io solo 22, non avevo una grande esperienza. Diciamo che lui all’epoca era migliore di me nelle staccate in circostanze normali. Io ho veramente capito come frenare quando ero alla Ducati, ma in quel periodo alla Yamaha lui sapeva staccare più tardi e ne ha approfittato. Io mi sentivo più forte nella velocità di percorrenza di curva piuttosto che nella frenata. Poi cosa sarebbe successo se fossi entrato in curva un metro più interno non lo sapremo mai, ma credo che avrei evitato il sorpasso e avrei vinto la gara. O forse avrei fatto una traiettoria diversa finendo fuori linea e dovendo cedere più avanti. Appunto, non lo sapremo mai”.