In occasione dell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport, Guido Monaco (padrone di casa insieme a Dario Puppo e Massimiliano Ambesi) ha analizzato in modo approfondito le ultime partite viste agli US Open 2025, concentrandosi in particolar modo sulla vittoria di Jannik Sinner su Lorenzo Musetti, sulla sfida tutta da vivere in semifinale tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, oltre che su altri interesanti argomenti.

In prima battuta, il giornalista ha commentato il derby azzurro visto ai quarti: “Musetti non è entrato secondo me in modo particolarmente teso come qualcuno ha detto. E’ stato Jannik che ha fatto subito forcing con grande continuità. Musetti è stato disarmato nel primo set, gli è stato tolto il tempo che gli serve per provare a prendere qualche volta le redini dello scambio oppure riuscire ad essere efficace in fase difensiva. C’era l’idea di giocare lo slice, ma non appena lo preparava, Sinner si catapultava verso sinistra per comandare lo scambio sul dritto. L’ha fatto con una attenzione ed una ferocia notevole. Questo slice andava giocato però o con più qualità o lungolinea, perché giocandolo così si metteva nella fossa da solo. Nel secondo set Musetti è salito con la prima, Sinner ha sbagliato qualche risposta di troppo di dritto, anche di poco ma ne ha sbagliate abbastanza. C’è stata quindi più partita. Anche da dietro riusciva a comandare di più con il dritto, a volte mancava quella rapidità o decisione di andare a prendere la rete e quei tentativi di smorzate che potevano starci per togliere dalla comfort zone Sinner sono state lette in netto anticipo, Jannik si è mangiato la palla”.

Monaco ha proseguito: “In queste situazioni su questa superficie più che la smorzata devi entrare con il dritto a manetta. Tutto quello che poteva essere giusto nel piano partita, dopo il primo set è stato rimesso in discussione. E’ stato quindi bravo Lorenzo a rientrare, non ha sfigurato. Ci sono state delle palle break nel terzo set, è vero. Ma la sensazione generale è che in primis Musetti non ci credesse più di tanto. Da un lato è stato scongiurato il massacro che temevo, dall’altro non c’è stata partita. Lorenzo ne esce con un doppio sapore, da una parte ha capito che quando non sbaglia nulla tenendo alto il servizio e con un gioco aggressivo non si trova ad un pianeta di distanza da Sinner, però, non appena non succede, il pianeta di distanza si è visto eccome. Rimane per lui un ottimo torneo, pensando al tabellone: si è rimesso in carreggiata e ha dimostrato di poter fare risultati in questa superficie. Io l’ho detto tempo addietro: se riesco ad immaginarmi Musetti nelle fasi finali o perché no vincere un Roland Garros, faccio fatica invece ad immaginarmi prima o poi un Musetti che riesce a vincere un torneo come questo sul cemento. Questo perché le difficoltà che abbiamo sempre spiegato esistono, c’è margine, e lui lo sta facendo benissimo per limare qua e là e diventare pericoloso anche su questi campi. Diamo atto anche a questo ragazzo anche che sta sul campo in maniera diversa. Ogni persona ha una maturazione diversa, sta cambiando con i suoi tempi. Sinner nasce maturo, gli altri devono fare un cammino più lungo magari non riuscendoci neanche. Sinner non è lo standard, è molto speciale anche in questo. Ieri checché ne dica non ha sentito il derby, e se lo ha sentito lo ha sentito in positivo, ha voluto mettere in chiaro le gerarchie che non erano comunque in discussione. Io in lui vedo una cattiveria agonistica ed una ferocia che spaventa, soprattutto gli avversari“.

La voce di Eurosport ha poi aggiunto un particolare notato in Musetti: “Viene sottovalutata la velocità di palla e la pesantezza di palla di Lorenzo, ieri non veniva dilaniato come capitato ad altri. In questo senso rimango allibito da cosa sia riuscito a fare Shapovalov l’altro giorno: al netto della prestazione di Sinner, ha giocato con una disinvoltura impressionante. Posso spiegarmelo per mezz’ora, per tre set mi risulta strano. Era comodo, non in affanno, nello scambio. Ieri Musetti in qualche frangente lo ha fatto per qualche scambio, il canadese invece per tutti e tre set, quindi incredibile. A proposito di dettagli: mi ha stupito quanto poco Musetti abbia usato il contropiede, che con le leve di Sinner lo stanno usando tanti, poteva fare anche qualche discesa a rete in più. Ma le differenze si sono viste”.

Al contrario dei colleghi Puppo e Ambesi, Monaco non ha trovato particolari criticità nella programmazione dei quarti di finale: “In che modo sarebbe stata vergognosa? Secondo me l’analisi è molto italocentrica. Se metti Auger-Aliassime la sera, magari può finire tardi e può avere esattamente lo stesso problema di Jannik. Il discorso del recupero lo comprendo, io penso che quando organizzi il torneo più ricco del mondo, con quel montepremi, con quell’importanza che ha la tv americana, non puoi non mettere la sfida tra Sinner e Musetti in serata. Non lo metti primo match perché c’è sempre l’alternanza con il femminile per non creare sbilanciamento con il pubblico del centrale. Vero che due giocatori rischiano di finire tardi, ma giocano però 48 ore dopo. Non sarei così tranchant, credo ci siano motivi da una parte e dall’altra. Piaccia o non piaccia è il loro Slam, la loro tv e devono fare i loro interessi. Per loro la programmazione più logica è stata mettere il n.1 del mondo e la loro giocatrice Osaka in sessione serale. Si parla come se Sinner dovesse giocare oggi, giocherà domani. Io credo che il mercato italiano valga in un contesto del genere un puntino misero  ragionamento. Non hai due italiani: hai il numero uno del mondo, che tutti vogliono vedere, e un altro giocatore molto apprezzato per l’eleganza del suo tennis. Questo incontro lo metti serale, tutta la vita. Auger-Aliassime-De Minaur che ha un infinito hype minore lo metti nel pomeriggio. Ieri poi non hanno corso nessun rischio, hanno messo due partite nella sessione diurna, due in quella serale. Sono più d’accordo con il mancato rispetto degli altri mercati. Ma lì l’americano viene prima del ragionamento internazionale. Giocare in notturna a New York è di gran lunga quello che un giocatore di tennis sogna di fare”.

Il telecronista ha poi affrontato l’argomento Novak Djokovic: “In queste due settimane ho pronunciato una frase forte, dicendo che mi sembrava un ex giocatore. Un ragionamento che porto avanti da un anno, nei primi due turni ho visto questo. Quanto sono sorpreso di vederlo semifinalista? Tanto. E con questo rendimento? Tantissimo. Ricordo però a tutti che mi hanno messo in croce che sembrava un giocatore completamente fuori condizione ad inizio torneo. Prima gli avversari erano inferiori, la prestazione di Fritz è stata deludente. Se è vero che ieri De Minaur ha sprecato occasioni, lui nella prima parte di gara ha avuto tante buone occasioni non sfruttate. Quel due su tredici di palla break grida vendetta. Djokovic era in tiro, nell’ultimo game prende il break facendo doppio fallo sui match point; nell’arco della partita Fritz non ha sfruttato troppe occasioni, quel 10-0 vuol dire qualcosa sia sul piano fisico che sul piano mentale. Affronta il serbo con un complesso di inferiorità, questo mina le ambizioni e la sua carriera. Complimenti comunque a uno che a 38 anni fa quattro semifinali di Slam, ma questa era una partita che andava vinta. Fritz la riapre comunque dopo il secondo set. Già in questo torneo abbiamo visto Djokovic piegato in due dalla fatica, e non era finzione. Fa fatica a recuperare, e lo ha ammesso anche lui. Mi cospargo il capo di cenere per averlo chiamato ex giocatore, ma ricordo a tutti che i tornei finiscono quando finiscono. Se lui dovesse far partita con Alcaraz, vado anche sui ceci. Se prende una ripassata, il mio pensiero si può capire di più. Che valore ha fare la semifinale senza avere la minima chance di vincere il torneo? Lui è la barriera. Ci sono Alcaraz e Sinner, poi c’è una bella scalinata, poi c’è Nole, poi dal punto di vista mentale ci sono tutti gli altri. Lui è un argine, ti fa capire che c’è una differenza abissale tra i primi due e gli altri, anche dal punto di vista mentale. Mi ha fatto male per Fritz vederlo perdere, ma tanti applausi per Nole”. 

E ancora: “Lehečka, come Fritz, manca di personalità; con Alcaraz ha avuto un atteggiamento spaesato, impaurito, da sparring partner; non è accettabile. E’ un po’ lo stesso discorso di Parigi, manca qualcosa. C’è modo e modo di perdere, lui manca tanto da questo punto di vista. De Minaur stesso ha dei limiti tecnici, ieri è stata una partita sconcertante, per quanto l’andamento sia stato simile a Zverev. Al di là delle occasioni, la sensazione è che quando Auger-Aliassime ha trovato confidenza con il dritto non c’è stata partita, quando si sposta sulla piastrella a sinistra trova una sicurezza pazzesca. De Minaur non ha avuto l’istinto del killer in una partita infarcita da doppi falli: spesso si incartava sulla seconda palla, giocata quasi per tutta la partita. Auger-Aliassime a tratti sbagliava tantissimo, poi appena trovava l’equilibrio si è vista tanta differenza. La versione con Rubelv mi avrebbe preoccupato, quella vista ieri non mi preoccupa particolarmente in ottica Sinner. De Minaur ha fatto vedere tante fragilità. Era una grande occasione per entrambi, c’era tensione. Auger-Aliassime poteva rimettere in piedi la sua carriera, l’altro avrebbe centrato la prima semifinale. Per questo ci sono stati tanti doppi falli, anche nel tie-break, il canadese ha avuto quel pizzico di freddezza e di tennis in più. Non è stata una gran partita. Vediamo in semifinale cosa potrà proporre, il suo servizio può lasciare fermo chiunque visto che ha fatto 22 ace e con un ribattitore come De Minaur sono tanti. Ha una buona affidabilità nel rovescio, e può fare danni grossi con il dritto. Ma può fare danni anche al suo tennis, non ha ancora il suo equilibrio“. 

Il potenziale però per il prossimo avversario di Sinner c’è tutto:  “Auger-Aliassime, così come Shelton, può avere delle punte alte, ma anche dei vuoti di sceneggiatura importanti. Sono curioso di capire cosa si inventa. La vedo più o meno 85-15 per Sinner, anche se potenzialmente il canadese ha più armi di Musetti. Ci sono dei valori assoluti, i pronostici per noi sono solo un giochino. A volte ci sbilanciamo, solo perché è un gioco. A volte con i top player ha mantenuti livelli alti di servizio, ma dall’altro ha un avversario di un altro pianeta. Con Rublev è stato spaventoso, nelle altre partite è stato buono e molto buono. Se gioca come con Rublev potrebbe dare qualche grattacapo. Se pensa a quanto successo a Cincinnati non può trovare coraggio, ma lì le condizioni erano diverse, potevano avvantaggiarlo, ma non servendo bene non ha visto palla considerata la velocità del campo. Qui ha più tempo, perché la superfice perdona. Tra l’altro le condizioni della superfice cambiano tantissimo tra giorno e sera. Il cammino di Auger-Aliassime merita rispetto“.

Non è mancato inoltre un commento su Carlos Alcaraz: “Il rendimento di Alcaraz forse al momento è il migliore di sempre: è vero che il tabellone è stato facile, ma è uno che da Montecarlo non perde mai, eccezion fatta per Wimbledon. Lui arriva con il dente avvelenato per le sconfitte contro Nole alle Olimpiadi e in Australia. L’altro ha l’ultima possibilità di fare il colpaccio, ci sono i presupposti per una buona partita. Alcaraz non disprezzerà gli scambi lunghi, viste le condizioni del serbo. Io sarei molto sorpreso nel vedere Djokovic fare partita con lo spagnolo. Ho visto frammenti di Auger-Aliassime dove è stato ingiocabile, non va sottovalutata questa cosa. Sinner? Se non lo vedo, non ci credo. Servizio e rendimento del dritto potrebbero complicare le cose. Alcaraz-Djokovic la vedo 70-30″.

Il giornalista ha poi detto: “Chi è che ha avuto delle chance con Sinner? Io ripeto che sono allibito da quello che ha fatto Shapovalov, non capisco come abbia fatto. Djokovic prima si credeva giocasse a poker esagerando dolori fisici, adesso non sappiamo. L’altra sera ha fatto uno sforzo importante. Per Nole ha senso arrivare fin lì e beccarsi questi due fenomeni? Non ha avuto senso in Australia, né a Parigi né a Wimbledon. Djokovic in Australia è stato molto fortunato, poi non ha potuto giocare. A Parigi aveva avuto un torneo di preparazione e aveva una buona condizione, ha giocato una partita dignitosa. Male invece Wimbledon. Prima della terra ha sempre avuto bisogno di giocare partite, ha bisogno del rodaggio. Ginevra gli ha tolto energie, ma dato anche tante risposte. L’unica semifinale in cui è stato in campo è stata quella di Parigi. Io non credo che arrivi meglio a New York rispetto alla terra”.

Sulla vittoria di Anisimova contro Sviatek, Monaco ha sollevato una questione importante: “Ieri si è scritta una bella pagina, Amanda Anisimova che dopo Wimbledon batte Sviatek è qualcosa da raccontare. E’ una colpitrice di palla sopraffina. Abbiamo la semifinale alta che è il remake della finale dello scorso anno, Sabalenka-Pegula, ora Osaka trova Anisimova“. E sui precedenti favorevoli a Djokovic sul cemento contro Alcaraz: ” Quando dai dei motivi ulteriori di rivincita a due come Alcaraz e Sinner non è mai una notizia positiva. Io anche in alcune specialità mi lascio trasportare dai record. Con Djokovic però devo cercare l’élite, devo cercare il venticinquesimo Slam. Gli altri non sono record per chi ha scritto pagine di storia dello sport come lui, per me è più un segnale di longevità. Non li considero record, ma forse è un problema mio. E’ troppo grande per accontentarsi di raggiungere questi numeri.  Non va sottovalutato che anche Sinner ed Alcaraz stanno crescendo, Carlos sta facendo quel percorso che una parte di noi si augurava. Cosa può fare Djokovic se vince questo torneo? Tira tutto al pubblico come Tomba oppure va avanti?”. 

In ultimo il telecronista ha parlato velocemente della partita persa in doppio da Sara Errani e Jasmine Paolini, lanciandosi poi in un pronostico per i match di domani:  “Nel doppio femminile non c’è stata partita, tra l’altro Dabrowski sta combattendo contro una brutta malattia, fa dentro e fuori dall’ospedale con cicli di chemioterapia per un tumore al seno. A livello di forza mentale sta facendo davvero tantissimo. Anche la neozelandese sta facendo molto bene a livello di risultati. Pronostico? Sinner in quattro, Alcaraz in tre. Io dico che Nole non finisce la partita. Se va come credo, la stanchezza e la rosicata potrebbe fargli alzare bandiera bianca. Faccio notare un’ultima cosa, abbiamo un 2003, un 2001, un 2000 e uno del 1987. E qui potremmo chiudere il discorso. Quanto può entrare determinato, concentrato, riposato Alcaraz? Ci arriva con tutti gli ingredienti per batterlo e batterlo bene. E ripeto: anche lui migliora, anche lui cresce”. 

CLICCA QUI PER VEDERE LA PUNTATA INTEGRALE DI TENNISMANIA