Il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice dei volenterosi a Parigi di giovedì 4 settembre – al quale ha partecipato in videoconferenza il presidente Usa, Donald Trump – ha riferito che 26 Paesi si sono impegnati a partecipare a una “forza di rassicurazione” in Ucraina, via terra, mare o aria, dopo la fine della guerra. Le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti saranno finalizzate nei prossimi giorni, ha poi aggiunto Macron. L’Ucraina coordinerà con gli Stati Uniti le sanzioni contro la Russia, che entreranno in vigore se Mosca continuerà a rifiutare i colloqui di pace.
Macron ha poi annunciato che “il sostegno degli Stati Uniti alle garanzie di sicurezza degli Stati Uniti per l’Ucraina sarà finalizzato nei prossimi giorni”..
La reazione della Russia
Il Cremlino, all’indomani della riunione a Parigi, ha accusato gli europei di “ostacolare” la risoluzione del conflitto in Ucraina. “Gli europei stanno ostacolando la risoluzione del conflitto in Ucraina. Non vi stanno contribuendo”, ha dichiarato il portavoce Dmitri Peskov in un’intervista al quotidiano russo Izvestia, accusando l’Europa di “continuare i suoi tentativi” di fare dell’Ucraina “il centro di tutto cio’ che e’ anti-russo”.
Il Cremlino, inoltre, è “assolutamente” contrario alle garanzie militari offerte da Usa ed Europa all’Ucraina per la sua sicurezza. “Gli stranieri, in particolare i contingenti militari europei e americani, possono garantire la sicurezza dell’Ucraina? Assolutamente no, non possono”, ha dichiarato Peskov. “Questa non può essere una garanzia di sicurezza per l’Ucraina che conviene al nostro Paese”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino.
Peskov, infine, ha dichiarato che “non ci sono ancora sviluppi” su un possibile colloquio tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump, ma il contatto potrebbe essere organizzato “molto rapidamente”.
Meloni: no all’invio di truppe italiane in Ucraina
Supportare “un eventuale cessate il fuoco” con iniziative di “monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini”, ma nessuna intenzione di inviare truppe a sostegno di Kiev: Giorgia Meloni, partecipando – da remoto – prima alla riunione dei Volenterosi convocata dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi, poi alla video call con il presidente americano Donald Trump, ha mantenuto il punto. Rilanciando la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington, “quale elemento qualificante della componente politica delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina” e aprendo a un aiuto operativo – ma al di fuori della regione – per l’addestramento e il controllo della sicurezza. Lo stesso Macron, inserendo l’Italia tra i Paesi che contribuiranno all’iniziativa di fornire garanzie all’Ucraina, ha sottolineato che Berlino, Varsavia e Roma – Paesi che hanno ribadito che non manderanno soldati – avranno una propria modalità di intervento.
Trump: parlerò con Putin, abbiamo buon dialogo
Il presidente americano, Donald Trump, ha confermato che a breve parlerà con l’omologo russo Vladimir Putin, dopo la conversazione con il leader ucraino Volodymyr Zelensky in occasione della videoconferenza con la Coalizione dei Volenterosi. “Abbiamo un buon dialogo”, ha sottolineato. “Ho risolto sette guerre, quella che pensavo sarebbe stata forse una delle più facili, sai, quella sensazione che pensi che una cosa andrà bene, si rivela un po’ più dura”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.
Zelensky, stiamo determinando investimenti per la nostra sicurezza
“Stiamo vivendo un momento speciale e stiamo vivendo negoziati speciali. La pressione sta funzionando: la situazione sta diventando più difficile sia per l’economia russa che per coloro che commerciano con la Russia. Continueremo su questa linea. Oggi abbiamo parlato di nuove sanzioni, sanzioni secondarie e tariffe commerciali speciali che possono essere d’aiuto”. Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che “un esercito ucraino forte è e rimarrà l’elemento centrale delle garanzie di sicurezza. Pertanto, si tratta delle capacità del nostro esercito: finanziamenti, armamenti e produzione di difesa. Stiamo lavorando per garantire tutto questo, e deve essere in atto tra un anno, cinque anni e dieci anni, sia nelle attuali condizioni di guerra che per garantire la sicurezza in futuro. Abbiamo già una base per il piano, per quanto riguarda le forze e le misure specifiche. Stiamo preparando documenti sulle garanzie e determinando gli investimenti di ciascun Paese nella sicurezza. Ventisei Paesi hanno accettato di fornire all’Ucraina garanzie di sicurezza”. “È importante che l’America sia con noi. E stiamo lavorando su molti fronti: da iniziative come Purl, che consente l’acquisto di armi americane, alla disponibilità degli Stati Uniti a partecipare a garanzie di sicurezza a lungo termine”, ha concluso.