di
Daniele Sparisci

Lewis rivela: «Se avremo il ritmo per fare la pole darò la scia a Charles, per me è sempre un rischio ma se ce ne fosse bisogno lo farei volentieri». Intanto Verstappen avvisa la Ferrari: «Ci andrei solo per vincere»

Hamilton ha ritrovato il sorriso, appare rilassato. Ha aggiunto le battute sul cibo italiano e le dieta secondo un format di comunicazione ben studiato: «Devo stare attento con la bilancia, spero domenica di potermi concedere una grossa pizza. Vorrà dire che avrò lavorato bene». Il primo obiettivo nel suo primo Gp d’Italia in rosso l’ha raggiunto: cominciarlo con serenità, «il sostegno dei tifosi mi ha dato una carica incredibile». Adesso viene il difficile, trovare prestazioni accettabili nonostante una penalità di cinque posizioni rimediata in Olanda. Fred Vasseur ha spiegato perché non ha presentato ricorso: «È stata una decisione severa, e la sanzione avrebbe dovuto essere applicata a Zandvoort dal momento che l’episodio è accaduto mezz’ora prima della partenza della gara (Lewis non aveva rallentato con le doppie bandiere gialle nei giri di riscaldamento ndr) perché i commissari avevano tempo di valutare. Ma niente reclamo, qui ho voluto gente concentrata sulle prestazioni».

Lewis e il look vintage

In realtà era inutile tentare di ribaltare il verdetto, il britannico ha avuto la pena dimezzata perché infrazioni del genere sono punite con -10 sulla griglia di partenza. Ride della maglietta blu, omaggio al look vintage della squadra che nel 1975 vinse il Mondiale con Niki Lauda: «Mi immaginavo di arrivare alla mia prima Monza da pilota della Ferrari vestito di rosso e invece… Ma voglio lo stesso un ricordo speciale». Fine dei sogni, lo stesso Hamilton ammette che le possibilità di vittoria «sono minime». E allora che si fa? Un bel patto. Per Monza, per provare a salvare una stagione amara. Il sette volte campione del mondo si mette al servizio di Leclerc, come un gregario. Un aspetto inedito della vita di coppia. «Se avremo il ritmo per fare la pole darò la scia a Charles, per me è sempre un rischio ma se ce ne fosse bisogno lo farei volentieri». Il traino può valere almeno tre decimi, in passato Raikkonen la sfruttò per togliere la pole a Vettel (2018). 



















































Charles lo vuole rifare

L’anno successivo, sempre qui, polemiche e incomprensioni fra Sebastian e Leclerc, con il monegasco a prendersi una partenza al palo caotica. «Ripetersi sarà molto difficile— confida Leclerc —, spero che ci sia l’0pportunità di fare qualcosa a livello di strategie, significherebbe che siamo in corsa per la pole e al momento questo non mi sembra possibile». Ma c’è un precedente a far ben sperare: «L’anno scorso alla vigilia di Monza avevo le stesse sensazioni e poi abbiamo vinto». Sul calendario restano poche tappe favorevoli delle dieci che mancano («Ma contro una McLaren così forte, non una in particolare»): «Monza, Baku, Singapore, Las Vegas. Quando riesci a fare qualcosa che non sembrava possibile ti carichi ancora di più. Del resto non ho mai avuto una macchina da titolo, se non nella prima parte del 2022».

Max avverte la Rossa

C’è poi chi la rivorrebbe in fretta una monoposto da vertice, Verstappen. Max l’anno prossimo sceglierà il suo futuro oltre il 2026 in base alle prestazioni della Red Bull. «Io in Ferrari? Mai dire mai. Tutti si immaginano di correrci ma è lì che sta l’errore. Non bisogna andarci per la passione per il marchio piuttosto per competere. Ci andrei solo per vincere». Un’altra buona ragione perché la Ferrari rompa il digiuno quanto prima.

5 settembre 2025