Nel penultimo impegno nel cammino verso i Mondiali, la squadra verdeoro, già promossa, supera 3-0 gli avversari, già eliminati. Ancelotti: “Ho tanta qualità e se non subiamo gol abbiamo più possibilità di vincere”

Mauricio Cannone

5 settembre – 08:01 – RIO DE JANEIRO (BRASILE)

È soltanto la terza partita di Carlo Ancelotti al timone del Brasile – ora due vittorie e un paregggio con quattro gol segnati e zero subìti – ma la verdeoro già incanta. Al debutto nel mitico Maracanã (spettatori 57.326), dove il ct italiano non aveva nemmeno giocato, la Seleção batte il Cile per 3-0 nella penultima giornata del girone unico sudamericano di qualificazione ai Mondiali del 2026. Reti di Estêvão al primo tempo; Paquetá e Bruno Guimarães alla ripresa. I brasiliani erano già qualificati, mentre i cileni, ultimi, erano già eliminati. La formazione di Ancelotti con questo successo è seconda, a dieci punti dalla capolista Argentina. 

quattro attaccanti—  

Ancelotti schiera un Brasile molto offensivo con un 4-2-4. Alisson in porta; difesa con il romanista Wesley sulla destra, Marquinhos e Gabriel Magalhães al centro, Douglas Santos sulla sinistra; a centrocampo Casemiro e Bruno Guimarães; in attacco Raphinha, Estêvão, João Pedro e Gabriel Martinelli. Il ct – ad interim – Nicolás Córdova fa scendere in campo il Cile con il 3-4-3 con Vigouroux; Díaz, il torinista Maripán, Román; Hormazábal, Pizarro, Loyola, Suazo; Cepeda, Brereton, Aravena. Ma l’atteggiamento e difensivo. 

ESTEVÃO DECISIVO—  

Al 1′ occasionissima per il Brasile: colpo di testa di Gabriel Magalhães deviata da Vigouroux. E al 4’ gol di testa di Casemiro annullato per fuorigioco. I padroni di casa sbloccano la gara  al 37′ facendo breccia nel muro cileno. João Pedro effettua ottimo passaggio a Douglas Santos sulla sinistra il quale serve Raphinha che tira. Il portiere Vigoroux respinge ma il pallone si presenta in alto per Estêvão: il gioiello del Chelsea insacca dalla linea di porta su rovesciata, siglando sua prima rete con la Seleção. Prima dell’intervallo, Gabriel Martinelli e poi Estêvão sfiorano il raddoppio. Il Cile rischia di restare in dieci poco prima della pausa: il granata Maripán sgambetta il giallorosso Wesley. Ma poi l’arbitro, il venezuelano Alexis Herrera, dopo il consulto con la Var cambia idea: non è rosso ma giallo. 

subito in gol—  

L’ex milanista Lucas Paquetá, appena rientrato in nazionale dopo essere stato scagionato in Inghilterra dell’accusa di essersi fatto più volte ammonire per un giro di scommesse, sostiuisce Gabriel Martinelli al 25’ della ripresa e raddoppia un minuto dopo di testa, finalizzando il gran cross di Luiz Henrique, beniamino del pubblico, entrato al posto di Estêvão. Terzo gol con ancora protagonista Luiz Henrique: colpisce la traversa dopo lo scambio con Bruno Guimarães, il quale riprende il rimbalzo proprio sulla linea e mette in rete. Ancelotti, insomma, nella ripresa ha indovinato i cambi, agevolato anche da un Cile troppo rinunciatario. L’ultimo impegno del Brasile nelle qualificazioni ai Mondiali sarà martedì ad El Alto in trasferta con la Bolivia, che lotta per sorpassare il Venezuela al settimo posto e raggiungere gli spareggi interccontinentali. Oltre ad Argentina e Brasile, sono già alla rassegna iridata Uruguay, Ecuador, Colombia e Paraguay. 

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rete inviolata—  

“Quando si difende bene significa che tutta la squadra difende bene fin dalle linee più alte. Altrimenti la squadra soffrirebbe. Se non subiamo gol abbiamo buone possibilità di vincere”, ha detto Ancelotti alla conferenza stampa, ricordando di non aver ancora subito gol da quando è il ct verdeoro. E sui cambi nella ripresa: “L’idea era di mettere dei giocatori freschi. Paquetá, Luiz Henrique, Kaio Jorge (ex Juventus, ndr) si sono inseriti molto bene in partita. Luiz Henrique ha cambiato la gara. Paquetá può svolgere ruoli diversi come mezzapunta come o come regista perché ha molta qualità per gestire il pallone”. Il futuro? Nelle convocazioni in vista delle sfide con Cile e Bolivia, Ancelotti  aveva detto che il Brasile aveva una settantina di giocatori all’altezza della Seleção. E a chi gli ha chiesto se avesse già un’idea su chi chiamare per la fase finale iridata ha risposto: “Il Brasile ha molti giocatori di alti livelli. Sarà complicato sceglierne ventisei”.