Lo stilista conobbe il toscano Galeotti nel 1966 in Versilia. Assieme diedero vita al brand: nel 1975, fondarono la Armani Spa
«Sergio lo conobbi alla fine di una giornata di mare, al famoso locale La Capannina. Era un ragazzo fragile ma accattivante, da buon toscano di Pietrasanta», aveva scritto Giorgio Armani, scomparso oggi all’età di 91 anni, nel suo libro «Per amore» edito da Rizzoli, sul compagno della sua giovinezza e socio in affari, Sergio Galeotti.
Armani lo aveva conosciuto nel 1966 in Versilia, il loro incontro segnò le loro vite: «Mi disse: tu hai un potenziale importante. Sergio aveva visto i miei vestiti, si era reso conto che potevo arrivare più lontano», aveva raccontato Armani in un’intervista al Corriere della Sera.
Galeotti fu una persona importante per la storia dell’azienda, guidò il settore finanziario e gli aspetti amministrativi della società. Morì il 14 agosto 1985.
Assieme diedero vita al brand: con Galeotti, nel 1975, lo stilista fondò la Armani Spa. Il debutto dello stilista avvenne negli anni ’70 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, a Firenze: qui sfilarono alcune delle sue prime collezioni realizzate per aziende toscane. «Firenze è una parte fondamentale della mia vita: da questa città ho iniziato ad addentrarmi nelle sperimentazioni», aveva detto Armani.
La relazione con Galeotti fu molto lunga, dagli anni Sessanta fino al 1985 quando il compagno di Armani morì a causa di una leucemia. «Quando morì Sergio, morì una parte di me – aveva confidato Armani al Corriere della Sera – Un anno tra un ospedale e l’altro, io per non ferirlo ho continuato a lavorare, gli portavo le foto delle sfilate, negli ultimi tempi vedevo le lacrime ai suoi occhi. Ho avuto una forza di volontà incredibile, per vincere questo dolore crudele. Un anno di attesa perché Sergio morisse. E tutto accadde in un tempo meraviglioso, quando stavamo cominciando a essere qualcuno, a dare una struttura all’azienda, a essere conosciuti nel mondo».
4 settembre 2025 ( modifica il 5 settembre 2025 | 11:31)
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