Il presidente ucraino è stato ospite, seppure in collegamento, e per la terza volta, del forum Teha che si è aperto questa mattina a Cernobbio. E ha fatto bene Valerio De Molli ad anticipare i lavori del workshop di Villa d’Este pur di avere un suo intervento.
Zelensky ha riassunto, con un giudizio positivo, i progressi degli incontri di Parigi con i cosiddetti Paesi volenterosi e ringraziato più volte Giorgia Meloni per il suo impegno.
Sollecitato dalle domande di Monica Maggioni, ha ripetuto che Putin non ha alcuna intenzione di far terminare la guerra ed ha scarsa fiducia sulla possibilità di arrivare in tempi brevi a un cessate il fuoco. È apparso confortato dalla larga partecipazione (35 Paesi) all’incontro di Parigi e dagli impegni militari, ovviamente diversi e riservati, presi da 26 di questi, tra cui l’Italia. Senza l’aiuto americano però, sul quale Zelensky è ottimista, non vi sarà sicurezza futura del proprio Paese. Ma anche senza l’esercito ucraino e l’industria militare di Kiev – sulla quale Zelensky chiede di investire – sarà difficile per l’Unione raggiungere gli obiettivi di difesa e sicurezza assunti in sede Nato. In sintesi il messaggio del presidente ucraino è questo: siete anche voi ad avere bisogno di noi.
Il test della platea di Cernobbio è autorevole ma limitato. Il calore riservato negli anni scorsi al leader ucraino è incomparabile con l’applauso di questa mattina. Certo, passano gli anni. Affiora inevitabilmente un po’ di stanchezza. Comprensibile, naturale. La grande solidarietà politica e militare nei confronti del popolo ucraino non è venuta fortunatamente meno, ma certo la partecipazione, soprattutto a livello di opinione pubblica, è decisamente più tiepida.
5 settembre 2025
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