La voce di Mattia Agostinacchio esce dal telefono bassa e profonda, nascondendo la sua giovane età dietro un tono sicuro e gentile. Il più giovane dei due fratelli valdostani è alle prese con una leggera influenza che lo ha colpito poco prima del Trofeo Paganessi. Una volta rientrato a casa si è preoccupato di curarsi al meglio per arrivare pronto al Grand Prix Ruebliland, gara a tappe della categoria juniores che si corre in contemporanea al Giro della Lunigiana. La sua assenza dalla Corsa dei Futuri Campioni è una scelta obbligata dal fatto che la Valle d’Aosta non schiererà al via la propria Rappresentativa Regionale.
Mattia Agostinacchio, al suo secondo anno juniores, ha raccolto vittorie importanti già in primavera (Photors.it)
Mattia Agostinacchio, al suo secondo anno juniores, ha raccolto vittorie importanti già in primavera (Photors.it)
Oltre le Alpi
Così Mattia Agostinacchio è costretto ad attraversare le Alpi e arrivare fino ai confini con la Germania per correre e preparare questo finale di stagione. L’inverno nel cross ci ha consegnato e fatto conoscere il suo talento, finito anche nel mirino degli squadroni. Mentre la primavera e l’estate hanno enfatizzato la sua capacità di andare forte in bici anche su strada.
«Domani mattina presto si parte – ci dice Mattia Agostinacchio – il viaggio sarà abbastanza lungo, ci aspettano quattro ore di macchina. Se sarò pronto lo si vedrà quando metterò il numero sulla schiena, domenica al Paganessi stavo bene ma avevo già qualche sintomo dell’influenza che mi ha poi accompagnato in questi ultimi giorni».
I risultati del giovane Agostinacchio gli sono valsi una prima convocazione con la nazionale juniores alla Corsa della Pace
I risultati del giovane Agostinacchio gli sono valsi una prima convocazione con la nazionale juniores alla Corsa della Pace
Un quarto posto che vale qualcosa in più allora…
Di gambe stavo bene, credo di aver avuto una buona risposta. In questi ultimi mesi sono migliorato un po’ in tutti gli aspetti. Della preparazione se ne occupa ancora mio fratello Filippo. Mi ha messo qualche ora in più giusto per riuscire ad aumentare il chilometraggio durante le uscite.
Quindi arrivi pronto per l’ultima parte di stagione?
Vedremo al Ruebliland, al momento non ne sono certo. Ho ancora due giorni per riprendermi pienamente prima di correre in Svizzera.
Con la maglia dell’Italia è arrivata anche una vittoria di tappa al Trophée Centre Morbihan a giugno
Con la maglia dell’Italia è arrivata anche una vittoria di tappa al Trophée Centre Morbihan a giugno
Quanto ti dispiace non correre il Lunigiana?
Molto, devo essere sincero. Il Ruebliland, in questa edizione, sarà ancora più duro perché nelle tre tappe previste avremo tantissima salita. Avrei preferito andare al Lunigiana perché ha più varietà all’interno delle varie tappe e poi fare cinque giorni di gara permette di mettere qualche chilometro in più. E’ anche vero che correrò altri due giorni una volta tornato in Italia: al Pezzoli e al Buffoni il 13 e il 14 settembre.
In ottica mondiali ed europei ti preoccupa correre lontano dagli occhi del cittì Salvoldi?
No, in queste settimane abbiamo avuto modo di parlare tanto. Siamo stati anche in ritiro a Livigno con la nazionale dal 21 al 30 agosto. Eravamo un gruppetto di cinque che è andato a preparare gli ultimi impegni. Ci siamo allenati bene per una settimana, ma senza esagerare.
Ora Mattia Agostinacchio (il secondo da sinsitra) vuole guadagnarsi un posto per i mondiali di categoria in Rwanda
Ora Mattia Agostinacchio (il primo da destra) vuole guadagnarsi un posto per i mondiali di categoria in Rwanda
Cosa intendi?
Siamo rimasti sulle 20 ore di allenamento, poco più. Un numero buono, vicino alla mia media che di solito si aggira tra le 17 e le 19 ore a settimana. Raramente ho caricato di più e va bene così.
Hai già visto i percorsi di mondiali ed europei?
Sì, a Kigali saremo sui 120 chilometri con 1.400 metri di dislivello ma ben distribuiti lungo tutto il percorso. Praticamente non ci sarà un metro di pianura. Mentre in Francia i metri verticali saranno meno ma con due salite vere da affrontare a ogni giro. Personalmente preferisco un tracciato come quello del mondiale, quindi meglio recuperare e andare forte per guadagnarsi uno dei tre posti disponibili.