Crudelia (I nervi), traccia dell’album Persona (2019), è un testo potente in cui Marracash racconta una relazione tossica, intrisa di violenza emotiva, dipendenza e dolore. Attraverso immagini forti e linguaggio diretto, il rapper esplora il lato più oscuro dell’amore contemporaneo.
Il contenuto del testo
La narrazione si apre con una tensione palpabile:
“Un ragazzo incontra una ragazza, sono entrambi fuoco e incendiano la stanza”
Il rapporto è descritto come un’esplosione iniziale, un’attrazione che brucia i confini.
Emergono dinamiche manipolative e distruttive:
“Tutto l’amore che ho, tutte le forze che ho in me / Tutto l’orgoglio che ho, sarei impazzito sennò … Ti ho dato tutto, te no, eri Crudelia De Mon”
Il titolo diventa metafora di una persona ambigua, affascinante e velenosa.
La spirale auto-distruttiva è evidente nei versi:
“Ti giuro che è l’ultima volta … se ti voltavo le spalle mi gridavi: ‘Ti amo, ti amo, … e non ho ancora finito con te’”
E nel contrasto estremo tra affetto e odio:
“Il mio amore è marcito in odio”
Infine, l’esperienza viene ricategorizzata in simboli di aggressione e desolazione:
“Ti pugnalavi alle spalle, mi gridavi: ‘Ti odio, ti odio… non mi è importato mai niente di te’”
Immagini e simboli
- Crudelia De Mon: simbolo della seduzione gelida e manipolativa.
- Il fuoco dell’incontro (“sono entrambi fuoco…”): immagine del desiderio distruttivo.
- Dipendenza e annientamento: “Ti ho dato tutto… saresti impazzito sennò” evoca una consegna totale di sé.
- Ossessione e abuso emotivo: l’alternarsi di amore e odio, affetto e violenza, sono rappresentati nel crescendo dei versi ripetuti.
- Tradimento e rifiuto: “Mi pugnalavi alle spalle…” e “Il mio amore è marcito in odio” restituiscono la fitta sensazione di trauma emotivo.
Forma e stile
Il testo utilizza versi brevi, ritmati, sovrapposizioni semantiche:
- la ripetizione di “Ti amo, ti amo…” e “Ti odio, ti odio…” ricrea il loop mentale dell’ossessione;
- il linguaggio mescola quotidianità e figure forti, come “Crudelia De Mon”, creando una tensione evocativa.
Il rap diventa strumento per mimare lo stato emotivo dell’autore: ritmo pressante, scatti emotivi, contrasti netti.
Come usarlo in classe
- Analisi simbolica: identificare le metafore chiave (Crudelia, fuoco, dipendenza).
- Lavoro interpersonale: riflettere sul tema delle relazioni conflittuali e tossiche, anche in contesti contemporanei.
- Scrittura creativa: riscrivere la scena da un altro punto di vista (quello di lei, di un osservatore esterno, etc.).
- Prospettiva interdisciplinare: collegare il brano alla psicologia delle relazioni, oppure alle dinamiche di potere nei miti (es. Medea, Circe), o all’etica della restituzione dell’identità
Confronto con la poesia e la letteratura
Il brano di Marracash dialoga con molte rappresentazioni letterarie delle passioni che consumano:
- Leopardi, A se stesso: “Amaro e noia / la vita, altro mai nulla”, la stessa sensazione di dolore assoluto che annulla tutto.
- Baudelaire, Les Fleurs du mal: la donna come figura di attrazione e distruzione, spesso descritta come veleno o droga.
- Pasolini, poesie giovanili: l’ossessione amorosa legata alla fragilità del corpo e al tormento interiore.
Marracash e Foscolo: la passione che consuma
Il testo esprime una relazione incarnata come una ferita:
“Ti ho dato tutto, te no, eri Crudelia De Mon” e “Il mio amore è marcito in odio” illustrano amore che diventa veleno. (Rockol)
Nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, l’amore per Teresa è un’ossessione tragica, che consuma l’anima del protagonista. Anche qui l’amore è tormento e dolore.
Il meccanismo formale della ripetizione, usato da Foscolo (immagini di ardore, memoria, tormento), trova un parallelo nella strutturazione drammatica del rap di Marracash.
Entrambi raccontano l’amore come esperienza devastante e universale: Foscolo nel contesto romantico ottocentesco, Marracash nel disagio emotivo dei nostri giorni.