L’agevolazione richiede la rottamazione di un elettrodomestico della stessa tipologia e arriva direttamente come sconto in fattura che il rivenditore applicherà sul costo di acquisto. Risorse statali per 50 milioni

Arriva il decreto attuativo per il bonus rottamazione elettrodomestici, che rende dunque operativa la misura prevista dalla Legge di Bilancio 2025. Un sollievo per tutta la filiera che attendeva questo incentivo (congelato da marzo) per spingere un comparto che vive appeso al mercato della sostituzione. Un mercato che ha sofferto molto, complice le difficoltà del ceto medio e l’inflazione galoppante di questi ultimi anni. Il bonus, spiega il decreto, copre il 30% delle spese per un grande elettrodomestico (esclusi quindi phon, frullatori, impastatrici e tostapane), fino a un massimo di 100 euro o di 200 euro per chi ha un Isee al di sotto dei 25 mila euro. 

La rottamazione

L’agevolazione ovviamente richiede la rottamazione di un elettrodomestico della stessa tipologia e arriva direttamente come sconto in fattura che il rivenditore applicherà sul costo di acquisto a chi è in possesso del voucher rilasciato dalla piattaforma pagoPA fondamentale per accedere all’incentivo. Per poter ricevere il bonus è necessario rottamare un elettrodomestico della stessa tipologia, ma di classe energetica inferiore che, poi il rivenditore dovrà provvedere a smaltire. 



















































Le risorse

Le risorse messe a disposizione per il bonus sono poco meno di 50 milioni, sufficienti a erogare solo per 480 mila voucher se si ipotizza un bonus di 100 euro per chi spende almeno 333 euro. Per evitare che a richiedere il contributo siano anche persone non realmente interessate all’acquisto di un elettrodomestico, il governo ha inserito una clausola: il voucher dovrà essere usato entro un periodo stabilito di tempo, in caso contrario il diritto allo sconto decade.

5 settembre 2025