L’affare Donnarumma non si è giocato tra Parigi e Manchester, ma tra Abu Dhabi e Doha. Una battaglia in “famiglia” tra l’emiro (per il Psg) e lo sceicco (City) senza esclusione di colpi. E il Gala terzo incomodo
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5 settembre 2025 (modifica alle 13:58) – MILANO
Quel sospiro di sollievo è grande come il sorriso con cui Gigio Donnarumma ha salutato la sua nuova vita a Manchester. Ma quanta fatica per arrivare al lieto fine proprio nell’ultimo giorno di mercato. Nel mezzo c’è stata una lotta silente tra due capi di Stato. Sì, perché mentre tutti guardavano a Parigi e Manchester, vale a dire le sedi dei due club, in realtà la vera trattativa si è tenuta tra Abu Dhabi e Doha, vale a dire le capitali degli Emirati Arabi e del Qatar. A tirare le fila di tutto c’erano lo sceicco Mansour per il Manchester City e l’emiro Al Thani per il Psg. Cugini di fede, ma rivali da sempre: non solo nel calcio. Per questo la storia dei dispetti di questa maratona va oltre l’immaginabile. A cominciare dal terzo incomodo a sorpresa in questa vicenda: il Galatasaray.
l’occhiolino al gala—
La storia dice che Donnarumma è passato al City per 35 milioni di euro, ma per giorni e giorni i vertici del Psg hanno fatto l’occhiolino agli amici turchi con una proposta davvero invitante: appena 10 milioni di euro per il cartellino e una ricca percentuale sulla futura rivendita. Non c’era concorrenza evidentemente. Tant’è vero che gli emissari del Gala hanno proposto ben 15 milioni di euro all’anno a Enzo Raiola per conto di Gigio. Un tentativo vano, perché a casa Donnarumma avevano ben chiaro l’intento di sbarcare in Premier League. Un obiettivo dichiarato per tempo e ottenuto grazie all’esercizio della pazienza. Non sono mancati, infatti, i trabocchetti in una settimana in cui i rappresentanti del portiere azzurro erano ospiti del Manchester City, in attesa di un accordo che tardava ad arrivare.
la volontà di pep—
E non sono mancati momenti di tensione. Con il Galatasaray sempre alle costole. E ad un certo punto si sono fatti vivi anche gli intermediari del Fenerbahce. Anche i rivali dei campioni di Turchia hanno provato a inserirsi, sperando di acquisire un vantaggio a sorpresa in una lotta che continuava a vedere il Psg rigido nel dialogo con i cugini del City. La situazione è diventata ancor più calda nel momento in cui Pep Guardiola ha fatto pesare la sua volontà, dando il benservito dopo 8 anni al suo ultimo portiere titolare: Ederson, 32 anni, numero uno anche della nazionale brasiliana. Non a caso anche lui è stato a lungo in ballottaggio tra le società più potenti di Istanbul, prima di accordarsi in extremis con il Fenerbahce.
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l’italiano più pagato—
In questa vicenda, in ogni caso, Gigio ha spuntato un contratto all’altezza dei suoi meriti. Gli inglesi gli hanno riconosciuto uno stipendio da 12 milioni di euro netti a stagione per i prossimi cinque anni. Un punto d’arrivo, considerato che a Parigi ne guadagnava 8 più i consistenti premi. Tanto più che negli ultimi tempi la trattativa con i vertici francesi aveva prodotto solo offerte al ribasso. Dunque Gigio vede riconosciuta la sua leadership. Anzi, nell’ideale classifica-stipendi dello squadrone di Guardiola va a occupare un significativo secondo posto. Dietro l’inarrivabile Haaland (20 milioni), infatti c’è proprio lui. Ha preso il posto di De Bruyne, passato al Napoli, che a Manchester guadagnava 13 milioni a stagione. Quindi Donnarumma è il calciatore italiano più pagato. Per intendersi in Serie A solo Vlahovic guadagna quanto lui. Ma in questa storia l’aspetto economico è il companatico di un cambio di maglia che gli pone nuovi traguardi davvero stuzzicanti. Dopo aver trionfato più volte in Francia, evidentemente la possibilità di vincere anche nel campionato più ricco del mondo è una prospettiva che gli dà una carica senza precedenti.
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