Dopo il gruppo “Mia moglie“, che ha rivelato una piattaforma di 32mila uomini che condividevano foto delle proprie mogli e compagne senza consenso, arriva la “vendetta”. Ci ha pensato lo street artist Andrea Villa, torinese, che ha affisso per il capoluogo piemontese le foto (leggermente alterate) dei membri del gruppo: ha denominato l’opera «Mio Marito».
«Un atto di resistenza e di riequilibrio»
Gli scatti in giro per la città ritraggono uomini svestiti, in mutande, davanti allo specchio e in spiaggia, con l’hashtag #Miomarito. Le immagini sono leggermente modificate, ma non c’è dubbio: sono proprio i membri del gruppo sessista “Mia Moglie”, la piattaforma venuta alla ribalta dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria e in cui 32.000 uomini si scambiavano foto delle mogli, compagne, senza il loro consenso e con commenti misogini. Il gruppo adesso è oggetto di un’inchiesta.
L’opera è frutto di Andrea Villa, detto anche il Banksy torinese, che ha personalmente scaricato le foto degli utenti prima che il gruppo venisse eliminato. «“Mio marito” è un atto di resistenza e di riequilibrio simbolico» scrive lo street artist in un post su Instagram in cui ha condiviso i poster.
Aveva annunciato un nuovo “manifesto” con alcuni post risalenti ai giorni scorsi, tra cui uno con l’illustrazione di uno scarafaggio al computer. La descrizione che la accompagna è molto eloquente: «Mio marito che si iscrive al gruppo “Miamoglie”».
Poi, nella mattina di ieri, sono apparsi i poster nel capoluogo sabaudo, in lungo Dora Siena 108 e corso Regina Margherita 50. «“Mio marito” è una serie di manifesti che ribalta lo sguardo patriarcale alla base di spazi come il gruppo “Mia moglie”, dove uomini condividono foto private delle proprie compagne senza consenso. In questo lavoro i protagonisti diventano loro: i mariti, esposti sulla pubblica piazza senza autorizzazione, con volti e contesti leggermente alterati» scrive su Instagram.
Lo scopo di “Mio Marito” è chiaro. «L’opera mette in discussione il concetto di possesso e il doppio standard sociale, ricordando il caso della maestra licenziata per la sua attività su OnlyFans: mentre le donne vengono punite e stigmatizzate, gli uomini raramente subiscono conseguenze» spiega l’artista.
Ultimo aggiornamento: venerdì 5 settembre 2025, 16:25
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