Il weekend di Balaton Park era sembrato poter essere il punto più basso della stagione 2025 di Pecco Bagnaia, con la modifica d’assetto radicale trovata domenica che gli aveva fatto intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel che lo aveva fatto approcciare con ottimismo al Gran Premio di Catalogna.
Probabilmente, è proprio per questo che la batosta è stata ancora più pesante a Barcellona, dove il pilota della Ducati si è ritrovato addirittura 21° al termine della prima giornata di prove, con alle sue spalle solamente un collaudatore e due colleghi convalescenti, al rientro dopo due lunghi infortuni.
“Avrei voluto continuare con le parole di ieri, perché ero proprio contento ed ero pronto a cominciare con una gran confidenza questo weekend. Dopo Balaton ero pronto a fare un fine settimana in risalita e invece oggi non è stato niente di tutto questo. Speravo che fosse un qualcosa che non ha funzionato questa mattina e invece stiamo avendo delle grandissime difficoltà”, ha detto Bagnaia, che ha chiuso ad oltre un secondo di ritardo dalla vetta.
“Sono tanto al limite, ma spingo forte per girare piano. Non riesco ad andare forte, ma con tutto il rispetto per i test rider, sono 21° e sono in mezzo a loro, quindi c’è sicuramente qualcosa da capire. E’ stato un venerdì molto complicato, soprattutto su una pista sulla quale le cose mi sono venute sempre abbastanza facili, quindi ci sono delle cose da capire”, ha aggiunto.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images
Purtroppo le modifiche molto importanti fatte in Ungheria non hanno avuto l’effetto sperato sul tracciato catalano: “Io ero convinto che sarebbe potuta andare bene anche qua, invece non sta funzionando. Onestamente, prima di Balaton ho pensato sempre che, se non avessimo trovato una soluzione, questa pista sarebbe stata difficilissima perché non c’è grip. Anche se in Ungheria pensavo di aver trovato una soluzione, sta andando esattamente come mi sarei immaginato. Dopo Balaton però speravo che sarebbe andata meglio. Purtroppo sembra di guidare la stessa moto, ma il potenziale che ero riuscito ad avere lì non lo sto ritrovando qui”.
Tuttavia, il piemontese non sembra per niente intenzionato a fare un passo indietro: “No, no, continueremo su questa strada e proveremo altre vie. Non credo che sia il caso di provare altre cose grosse, la cosa migliore forse è provare ad adattarmi”. Anche se i problemi continuano ad essere sempre un po’ i soliti che lo tormentano con la GP25 fin dall’inizio dell’anno: “Staccata bene, ma non riesco ad entrare forte nelle curve e tendo ad essere in difficoltà con l’anteriore, soprattutto con il grip iniziale”.
La parte più critica della pista è quella conclusiva, anche se il tre volte iridato pensa che i problemi siano un po’ troppo ampi per ridurli ad un solo tratto della pista: “Non è solo il T4, diciamo che il T2 e il T4 sono i peggiori in assoluto, perché non riesco a far girare la moto con velocità”.
Quando poi gli è stato domandato se riesce almeno ad avere un’idea su quali possano essere i fattori che hanno portato a questa situazione, ha concluso: “Non credo che sia una questione di condizione, perché non sono mai stanco quando sono in moto. Una delle mie caratteristiche è che cerco sempre il problema in me prima di giudicare altre cose. Ma le ho provate davvero tutte: a guidare in un modo diverso o ad adattarmi a ciò che mi chiedeva il team, ma il risultato finale quest’anno è sempre lo stesso. Sto ancora cercado di capire cosa posso fare, ma non posso guidare come altri piloti, perché ho il mio stile, che ha sempre funzionato tranne quest’anno. Dobbiamo trovare una soluzione che in questo momento non abbiamo, ma è molto difficile sia per me che per la squadra capire questa situazione”.
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