È arrivato il primo giorno il personaggio più cult della Mostra, e nessun altro ad oggi è riuscito a batterlo. L’amica del Presidente della Repubblica Toni Servillo nella Grazia, il film di Paolo Sorrentino, che ha aperto Venezia 82 è un compendio di battute cult, dettagli precisissimi (dalle collane da “sciura” chic al cinismo che nasconde insicurezza) e interpretazione da “best supporting” ever (della grande teatrante Milvia Marigliano, già mamma di Stefano Cucchi/Alessandro Borghi in Sotto la pelle). Ci si rivede ai David, ma intanto facciamo un appello per una Coppa Volpi speciale ai non protagonisti. Fosse anche solo per il “Vai a fare in culo!” urlato in faccia al Capo dello Stato.
VOTO 10 ex aequo: Una Valeria tira l’altra
La co-direttrice del nostro numero speciale sul cinema ora in edicola – leggi: Valeria Golino – arriva all’inizio della Mostra per presentare alle Giornate degli Autori l’intenso La gioia di Nicolangelo Gelormini, e torna quasi alla fine insieme al cast di Elisa di Leonardo Di Costanzo. Nel frattempo, arriva la BFF Valeria Bruni Tedeschi per il suo monumentale ritratto della divina Duse. Fuori una, dentro l’altra, ma in fondo sempre insieme, coppia di vita e di cinema irrinunciabile. La buttiamo lì: co-conduttrici a Venezia 83?
VOTO 9,5: C’è ancora Emanuela Fanelli
A proposito di conduttrici. Come rispondere alle (inutili e narcisistiche) polemiche su cosa bisogna/non bisogna fare da maestra di cerimonie della Mostra, quando il mondo piange per una tragedia senza fine? Emanuela Fanelli risponde dalla Sala Grande: con la professionalità e la serietà, anche nell’essere leggeri. Nel discorso della serata d’apertura, l’attrice due volte David non tralascia un riferimento alla tragedia di Gaza, ma si concentra sull’arte, la sola risposta possibile almeno da quel palco. E si conferma una testa pensante (e brillante) in un mondo di poser da social. Più Fanelli per tutti.
VOTO 9: Benedetta & Carolina, le cool girls del Lido
Con Amanda, presentato a Venezia 2022 (e amato anche da Sean Baker), è nata un’autrice, cioè Carolina Cavalli. Ma soprattutto è nata una coppia. Quella composta dalla regista milanese e da una delle attrici più gagliarde della sua generazione, aka Benedetta Porcaroli. Il rapimento di Arabella, quest’anno a Orizzonti, è, per tutte e due, l’esame di maturità. Del resto, è la storia struggente e surreale di una ragazza che capisce come lasciare andare la “piccola” sé stessa. Tra un red carpet e una manifestazione pro Gaza, Benni & Caro sono le vere cool girls cine-punk del Lido. Se fate un terzo film insieme non ci dispiace. Anzi.
VOTO 8,5: Divi ne abbiamo?
Tantissime prime volte sul red carpet: Julia Roberts (incredibile ma vero), Dwayne Johnson, Idris Elba, Jason Momoa. Attesissimi, selfatissimi. Ma anche il ritorno, a due anni da Priscilla, di Jacob Elordi per il Frankenstein di Guillermo del Toro. E gli habitué George, Cate, Tilda (servono i cognomi?), più Emma Stone, Emily Blunt, Amanda Seyfried, Oscar Isaac, e l’elenco può continuare ancora a lungo. Venezia, da anni, non sbaglia un parterre, e quest’anno pure il mondo fashion si diverte: dal debutto di J.W. Anderson chez Dior (la giacca a fiori di Guadagnino) a quello del nuovo Versace con Roberts (che permette a Seyfried di “riciclare” il suo look da giorno). E la diva Julia è anche colei che ha sfoggiato il capo più desiderato: il cardigan con stampate le facce di Guadagnino. “Salva nel carrello”.
Un profilo Instagram, ma soprattutto un modo (e un mood) di stare al Lido. Gli accrediti verdi, per i non addetti ai lavori, sono i più sfigati (pardon), quelli che anche se si mettono in coda per le prenotazioni digitali dei film un’ora prima rischiano di non trovare posti (almeno per i titoli più attesi). Si sono scoraggiati? No: hanno aperto questo profilo (ancora seguito troppo poco: accorrete numerosi!) dove fanno il tifo per gli autori e le autrici della Mostra (una loro favourite? Carolina Cavalli, vedi sopra) e su cui hanno lanciato Labarbera, ovvero il labubu del direttore Alberto Barbera. E il primo sabato di Mostra, braccialetti dell’amicizia per tutti. Noi ce l’abbiamo, e ne andiamo fierissimi.
VOTO 7,5: La selezione ufficiale
Sorrentino, Lanthimos, del Toro, Park, Bigelow… i soliti noti? Sì, ma con film, se non sempre sorprendenti, sicuramente inappuntabili. La selezione complessiva di Venezia 82 mette d’accordo all’unanimità (o quasi) critici e pubblico: e non era impresa facile. Ipoteca candidature alla prossima Awards Season e dà il segno delle urgenze di oggi: dalla precarietà dei nostri tempi professionali e umani (À pied d’œuvre di Valérie Donzelli, No Other Choice di Park Chan-wook) e le decisioni e i drammi geo-politici (La grazia, A House of Dynamite, e soprattutto The Voice of Hind Rajab). Se proprio dobbiamo fare una critica, è la mancanza di qualche autore-sorpresa nel concorso principale: ma possiamo davvero permetterci di lamentarci, dopo dieci giorni di buonissimi film?
VOTO 6,5: Le feste: dai picchi ai pacchi
Dai picchi (il solito Armani all’Arsenale per i soliti happy few: noi c’eravamo) ai pacchi (i festini nei bagni del Lido riadattati per l’occasione a venue da party). Il tempo nei primi giorni non ha aiutato, e anche gli happening potenzialmente riusciti sono stati funestati dalla pioggia. Ma il vero trend in crescita quest’anno è uno soltanto: a letto alle dieci.
VOTO 5: “Questa non è una cena, è un’ipotesi”
Battuta cult della cultissima Coco Valori (vedi sopra), ma anche stato d’animo perenne di chi sta al Lido nei giorni della Mostra. Di cene “vere”, alla fine, ne contiamo… due? I pochi fortunati che sono riusciti a mangiare qualche volta in più dicono però che i ristoratori del Lido accettano prenotazioni pure alle 23. Per chi sa quant’era difficile cenare da queste parti dopo le 21:35, un unico commento: un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità.
VOTO 4: Sinusite must have
Il vento e i temporali di cui sopra non hanno certamente aiutato. Soprattutto George Clooney, che ha disertato la conferenza stampa di Jay Kelly di Noah Baumbach ed è arrivato senza voce sul red carpet (ma si è comunque concesso generosamente, come suo solito, ai tanti fan assiepati alle transenne di fronte al Palazzo del Cinema). Sarà stato lui a contagiare mezzo Lido nei giorni successivi?
Il momento peggiore della Mostra? La fila per l’ingresso in Sala Darsena per l’anteprima di After the Hunt – Dopo la caccia di Luca Guadagnino, investita da un diluvio torrenziale: sarà per questo che molti critici, infastiditi perché infradiciati, non hanno gradito il film del nostro regista più internazionale (a noi, invece, è piaciuto assai)? Consigliamo di rivedervelo in sala, quando uscirà a ottobre. Portatevi un impermeabile per scaramanzia.