Si è parlato di carenza di medici, liste d’attesa, reparti in difficoltà, bilancio e prospettive future durante la conferenza dei sindaci Asl Biella e assemblea dei sindaci dei comuni della provincia di Biella convocata dal Presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo ieri, giovedì 4 settembre, presso la sala conferenze all’ospedale Degli Infermi. Nell’occasione il direttore generale dell’ASL di Biella, Mario Sanò ha fatto il punto sulla situazione sanitaria del territorio.

Carenza di medici: la soluzione arriva dall’estero

Sanò ha affrontato il tema della carenza di personale, spiegando che i pediatri universitari attesi da Torino non sono arrivati per mancanza di disponibilità. “La nostra speranza era che arrivassero pediatri universitari da Torino, ma non ce n’erano”, ha spiegato Sanò. “Abbiamo quindi assunto medici stranieri, in particolare argentini, che hanno una preparazione solida. Al momento ne abbiamo già inseriti nove e, con i concorsi aperti, ragionevolmente ne assumeremo un’altra dozzina”.
Questa scelta, ha sottolineato, rappresenta una novità per la sanità locale, con passaggi burocratici che coinvolgono prefetture e consolati. Ma è anche il segno di un mercato globale della professione, dove molti medici e infermieri italiani emigrano all’estero in cerca di condizioni retributive migliori.

Liste d’attesa: 6.000 prestazioni aggiuntive

Sanò ha poi parlato delle liste d’attesa, definendo come obiettivo prioritario quello di garantire risposte adeguate ai cittadini.
“Dal 2025 abbiamo già effettuato 6.000 prestazioni aggiuntive e oltre 400 interventi chirurgici fuori dall’orario di lavoro ordinario, anche il sabato e la domenica. E’ vero che sono medici pagati, fuori da l’ora di lavoro extra, e siamo stati un’azienda che rispetto ai nostri vicini di casa, che sono comparabili per dimensioni di ospedale di posti di letto, per popolazione, abbiamo fatto molto di più”.
Un impegno che ha reso l’ASL di Biella, la più piccola del Piemonte, tra le più attive: “Abbiamo fatto il doppio, il triplo o il quadruplo delle prestazioni rispetto ad aziende sanitarie simili, raggiungendo livelli paragonabili a Torino, che però ha cinque ospedali e un bacino di 850.000 abitanti”.

Oculistica: dai tempi record di attesa a un servizio potenziato

Altro capitolo affrontato è quello dell’oculistica. Nel 2019, i tempi di attesa per un intervento di cataratta arrivavano a 4,9 anni (1.755 giorni).
“Ci sono stati dei cambi di direzione, sono state scelte in alcuni casi personalissime. Ci ha lasciati il dottor Ferrara che ha fatto una scelta di fare il libro professionista a tempo pieno. In ogni caso, oggi – ha detto Sanò – siamo passati a 113 giorni, grazie a strategie che hanno coinvolto anche il privato accreditato. Nei primi sei mesi del 2025 abbiamo prodotto il 106% delle prestazioni rispetto al 2019”.
Secondo i dati regionali, l’ASL di Biella registra il 35% di prestazioni in più per mille abitanti rispetto alla media piemontese.

Le difficoltà strutturali e il problema colonscopie

Nonostante i risultati, restano criticità importanti. “A Biella non c’è posto per le colonscopie, si rischia di avere appuntamenti anche nove mesi più tardi in altre zone del Piemonte”, ha ammesso Sanò. Un problema che, secondo il direttore, ha radici strutturali e riguarda l’intero modello sanitario nazionale.

Bilancio e gettonisti: un equilibrio complesso

Il bilancio dell’ASL di Biella registra un disavanzo di 14 milioni di euro.
Per le Case di Comunità serviranno risorse proprie, soprattutto per la ristrutturazione dei locali. Sul fronte dei gettonisti, la situazione si è aggravata: “Siamo passati da 7-8 medici a 20, con costi che hanno sfiorato i 3,8 milioni di euro. Particolarmente difficile la ricerca di radiologi, tra i professionisti più costosi”.
Restano anche le carenze nei reparti di medicina interna e geriatria, che Sanò si è detto fiducioso di risolvere con concorsi e l’arrivo di medici stranieri.

L’intervento del consigliere Macchieraldo (Roppolo)

Toccante l’intervento del consigliere comunale di Roppolo, Macchieraldo, promotore del documento che ha portato all’assemblea.
“Sono contento del dialogo – ha dichiarato – ma credo che incontri come questo andrebbero organizzati più spesso, magari ogni tre mesi”.
Macchieraldo ha richiamato l’attenzione sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e sulla necessità di migliorare i servizi locali come elemento competitivo per contrastare le migrazioni interne.
Parlando anche a titolo personale, ha ricordato la sua esperienza con il Parkinson, diagnosticatogli quattro anni fa: “L’insorgenza della malattia avviene sempre più spesso in età lavorativa, creando bisogni diversi rispetto al passato. Le Case di Comunità dovrebbero essere orientate anche verso queste problematiche”.

Sanità Biella: 6.000 prestazioni in più e tempi cataratte ridotti da 4,9 anni a 113 giorni

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s.zo.