Intanto Donald Trump manda messaggi distensivi. “Parlerò con Putin, abbiamo un buon dialogo”, ha detto il presidente rispondendo a chi gli chiedeva se dopo il colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe sentito Vladimir Putin.

Zelensky, da parte sua, in video al Forum economico di Cernobbio, ha sottolineato che è importante che le garanzie di sicurezza promesse a Kiev dai Paesi della coalizione dei volenterosi scattino subito, “senza attendere la fine dei combattimenti”. Zelensky ha poi detto che le garanzie sono anche di carattere economico, ringraziando i 26 Paesi che si sono detti disponibili ad appoggiare la sicurezza dell’Ucraina, parlando di “importante passo avanti”.

Infine, il ruolo della Cina nell’aggressione russa all’Ucraina. Pechino ha dichiarato di “opporsi con forza” alle richieste di esercitare pressioni economiche sulla Cina per i suoi rapporti con la Russia e la guerra in Ucraina, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esortato i Paesi europei a esercitarle. “Ci opponiamo fermamente alla pratica di trascinare costantemente la Cina nella questione (della guerra ucraina) e ci opponiamo fermamente all’imposizione della cosiddetta pressione economica sulla Cina”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri Guo Jiakun in una conferenza stampa.

Garanzie, sanzioni e adesione Ue. Le mosse per Kiev

Non è solo un piano militare ma una strategia a tutto tondo, con un obiettivo ben preciso: evitare qualsiasi altra offensiva della Russia in Ucraina. Le mosse dell’Ue e dell’Occidente a garanzia di Kiev, sebbene della pace non si veda alcun segnale, stanno assumendo una forma via via più concreta. In conferenza stampa da Uzhorod, pur senza entrare nei dettagli della strategia militare, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa si sono soffermati sul piano che, secondo l’Ue e Kiev, non può prescindere dall’ingresso di Kiev nell’Unione.

Le garanzie di sicurezza

Zelensky ha ripetuto la necessità, per la Coalizione dei 26 Volenterosi, di mantenere il piano militare a tutela dell’Ucraina top secret. Ha tuttavia sottolineato che le truppe occidentali sul terreno saranno “nell’ordine delle migliaia. Questo è un dato di fatto, ma è ancora un po’ presto per parlarne”, ha puntualizzato. Il piano prevederà la partecipazione di tutti i 26 Paesi che fanno parte dei Volenterosi ma non alla stessa maniera. L’Italia (ma anche la Polonia, mentre sulla Germania resta un punto interrogativo) ha già annunciato che non invierà boots on the ground. E’ probabile, invece, che il governo si concentri sull’addestramento dell’esercito ucraino. Sul backstop degli Usa gli europei al momento non hanno dubbi. “Trump è stato chiaro nel suo sostegno”, ha spiegato Zelensky facendo riferimento alla call di Parigi tra il presidente americano e i leader dei Volenterosi.