Carlos Alcaraz doma Novak Djokovic e vola in finale agli Us Open per la seconda volta ottenendo la sua rivincita dopo la sconfitta nei quarti a Melbourne. 6-4, 7-6, 6-2 il punteggio a favore dello spagnolo n.2 del mondo che punta a prendersi il posto da numero 1 di Jannik Sinner che nell’altra semifinale a New York affronterà il canadese FélixAuger-Aliassime.
Dopo aver sfidato per due ore la biologia (ipse dixit) e la fatica, aver stretto denti e giunture e scavato al fondo di un serbatoio per sua stessa ammissione non più colmo d’energie, ci si è messa anche la statistica a giocar contro Novak Djokovic.
Per 52 volte in carriera infatti, quando avanti di due set in uno Slam, mai nessuno era riuscito a rimontare un simile svantaggio a Carlos Alcaraz. E così è stato anche questa volta, con il murciano laureatosi primo finalista degli US Open grazie alla vittoria ottenuta in tre set contro il serbo. Battuto, ma non sconfitto, e tributato da tutti gli onori dal pubblico dell’Arthur Ashe al momento della sua uscita dal campo.
Ce l’ha messa tutta, Nole. E ha impiegato un po’, Alcaraz, prima di ritrovare le sensazioni così brillantemente cavalcate durante le ultime due settimane. Il break colto nel primo game lo ha aiutato a mettere in discesa la contesa, ma non a risolvere l’enigma – strategico e mentale – che ancora una volta Djokovic andava presentandogli. Ovvero: toglierli il tempo e ridurgli lo spazio. Con la sua prima – e con una seconda spesso affilata – Nole è infatti riuscito a spingerlo lontano dal campo per poi insistere sulla profondità dei suoi colpi nel tentativo di allontanarlo sempre di più costringendolo così a sparare spesso a salve, disinnescando quelle accelerazioni brucianti che sempre lo spagnolo è riuscito a mettere a segno ogni qual volta premiato dalla diversa gittata dei colpi del suo rivale. “Forse non ho giocato il mio miglior tennis ma – ha detto Alcaraz subito dopo aver conquistato la finale – penso di aver giocato bene, per me è bellissimo ora essere in finale. Mi sento benissimo, è stata una giornata positiva”

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