Kaja Kallas si è rivelata del tutto inadeguata al ruolo di Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, un fatto ormai evidente. La sua recente dichiarazione, che tenta di giustificare un revisionismo storico privo di fondamento, dovrebbe indurre i Paesi dell’Unione Europea a richiederne immediatamente le dimissioni da capo della diplomazia europea. Ma evidentemente a quest’Unione europea – che vede a capo un’altra impresentabile, Ursula von der Leyen – va bene così. Dopotutto, i personaggi mediocri sono facilmente manovrabili. Ma veniamo alle esternazioni di Kallas, che hanno scatenato un pandemonio di polemiche sui social.
L’imbarazzante uscita di Kallas
“La Russia si è rivolta alla Cina e ha detto: ‘Russia e Cina hanno combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, abbiamo vinto la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo sconfitto il nazismo’, e ho pensato: ‘Ok, questo è qualcosa di nuovo’”, ha dichiarato Kallas. “Se conosci la storia, questo solleva molte domande. Oggigiorno, le persone non leggono molto e non ricordano la storia. È chiaro che credono a queste narrazioni”.
This is extraordinarily embarrassing: pic.twitter.com/Kl3Uttf90I
Kaja Kallas, the EU Foreign Policy head, doesn’t even seem to be aware that Russia and China were among the winners of WW2.
Immensely ironically, she dismisses it as “something new” and propaganda for people who…
— Arnaud Bertrand (@RnaudBertrand) September 4, 2025
Parole che non solo tradiscono un’ignoranza di base sui fatti storici, ma sembrano anche accusare chi celebra tali eventi di aderire a “narrazioni” infondate. È sconcertante che un politico di alto livello, con responsabilità così rilevanti, possa esprimere un’opinione tanto distante dalla realtà storica. La Seconda Guerra Mondiale, uno degli eventi più documentati del XX secolo, ha visto l’Unione Sovietica (di cui la Russia è l’erede) e la Cina giocare ruoli cruciali nella sconfitta delle potenze dell’Asse, incluso il regime nazista.
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L’Unione Sovietica ha sopportato il peso maggiore del conflitto in Europa, con milioni di morti e battaglie decisive come Stalingrado, che hanno segnato la svolta contro la Germania nazista. Allo stesso modo, la Cina ha combattuto una guerra lunga e brutale contro l’invasione giapponese, contribuendo significativamente alla vittoria degli Alleati nel teatro del Pacifico.
“L’esperienza della Cina nella Seconda Guerra Mondiale è stata devastante. È stato il teatro di guerra più lungo tra tutte le potenze alleate”, ha spiegato a Npr Rana Mitter, storica della Cina presso la Harvard Kennedy School. Almeno 20 milioni di persone sono morte in Cina durante la guerra contro il Giappone, anche se alcuni storici stimano un numero più alto. La guerra di resistenza contro il Giappone è diventata parte dell’identità nazionale cinese, secondo Mitter, autrice di China’s Good War: How World War II Is Shaping a New Nationalism. La maxi parata militare per celebrare l’anniversario della Seconda Guerra Mondiale svoltasi a Pechino, ne è la dimostrazione. Tutto questo Kallas non lo sa o, peggio, finge di non saperlo, pur di sposare un revisionismo storico senza alcun fondamento.
Kaja Kallas’ revisionism makes sense when considering the role of her great-grandfather in founding Kaitseliit, the anti-Soviet militia that formed into the Nazi collaborationist Forest Brothers, who helped Germany exterminate Estonia’s Jews and communists during World War II https://t.co/hggOJK3qL8
— Max Blumenthal (@MaxBlumenthal) September 4, 2025
La reazione della Cina
La reazione della Cina all’imbarazzante uscita di Kallas non è tardata ad arrivare. In risposta alle dichiarazioni della capo della politica estera dell’UE, Kaja Kallas, che ha definito la partecipazione di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord alla parata militare del V-Day cinese come un’”alleanza autocratica” che sfida l’ordine internazionale basato sulle regole, il portavoce del ministero degli esteri cinese Guo Jiakun ha criticato tali commenti come pieni di “pregiudizi ideologici” e privi di “conoscenze storiche di base”.
Guo ha definito le affermazioni “completamente sbagliate e altamente irresponsabili”, sottolineando come manchino di rispetto alla storia della Seconda Guerra Mondiale e danneggiano gli interessi dell’UE. Ha ricordato che la guerra di resistenza del popolo cinese contro l’aggressione giapponese è stata una parte cruciale della lotta antifascista globale, con sacrifici significativi per difendere la pace mondiale, supportati anche da Russia, Stati Uniti e diversi paesi europei. Guo ha evidenziato che la commemorazione dell’80° anniversario della vittoria, a cui hanno partecipato 26 leader stranieri e rappresentanti di 19 paesi europei, riflette il riconoscimento internazionale del ruolo della Cina e l’impegno condiviso per la pace, sottolineando che “solo ricordando la storia possiamo veramente salvaguardare la pace”.
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