È ancora ricoverato l’uomo che ha contratto il vaiolo delle scimmie: le sue condizioni non sono gravi, ma resterà in ospedale finché non sarà più contagioso, e servirà ancora del tempo. Occorre infatti che spariscano completamente le vesciche legate alla malattia, il cui liquido all’interno è infettivo: le condizioni del paziente sono buone, ma il timore è che un’attenzione parziale nella gestione della malattia possa portare ad altri contagi. Da qui la scelta di ricoverarlo. Il vaiolo delle scimmie, passato dall’animale all’uomo negli anni ’70, ha visto un aumento di casi in Europa nel 2022. Normalmente, come in questo caso, non porta a quadri clinici gravi: il sintomo più classico sono le eruzioni cutanee, a cui si accompagna la febbre. È raro che la situazione si complichi, ma può succedere nel caso di sovrainfezioni batteriche nelle ferite causate dalla malattia, o nel caso in cui il paziente sia immunodepresso: ed è per questo che c’è grande attenzione a evitare la diffusione della malattia. Nei giorni scorsi l’Igiene pubblica dell’Ausl ha effettuato verifiche anche sui famigliari del paziente, non rilevando altri contagi o persone particolarmente a rischio. L’uomo ha contratto la malattia sul nostro territorio, ma non risulta che la persona da cui l’ha presa sia più contagiosa.

Un’arma importante è la campagna vaccinale, che è gratuita e rivolta alle persone maggiorenni che fanno parte di alcune categorie specifiche ritenute a rischio: personale sanitario, viaggiatori in visita a Paesi in cui la patologia è maggiormente diffusa (come le regioni centrali e occidentali dell’Africa) e persone che hanno rapporti sessuali con più partner, in particolare uomini che hanno rapporti con altri uomini. Dall’inizio dell’anno l’Ausl Romagna ha effettuato la vaccinazione su 12 persone. La campagna è partita nel 2022, anno in cui si sono presentati nuovi casi della malattia in Europa. La vaccinazione primaria prevede la somministrazione di due dosi a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Il richiamo per rinnovare la propria copertura immunologica, invece, consiste in una sola dose ed è riservato agli individui che in passato hanno ricevuta almeno una o che hanno concluso il ciclo di due dosi da oltre due anni.