Nello stesso giorno in cui firma l’ordine esecutivo che cambia il nome del Pentagono in Dipartimento di Guerra (perché “invia un messaggio di forza”), il presidente Usa rivela che pensava “sarebbe stato più facile” mettere fine al conflitto tra Mosca e Kiev. Ribadendo ancora una volta di aver “messo fine a 7 guerre in 7 mesi”, rivela di aver utilizzato “forza e commercio” – quindi i dazi – come la chiave per raggiungere gli accordi. E dichiara: “Abbatteremo caccia Venezuela che minacciano Usa”

La guerra in Ucraina “è una vergogna”: Donald Trump vuole “che finisca”. Precisando di essere fiducioso sulla possibilità di trovare un accordo per mettere fine al conflitto, il presidente Usa non nasconde però che pensava che “sarebbe stato più semplice”. A Kiev promette aiuto, nella forma specifica delle “garanzie di sicurezza”, così come farà l’Europa, che sarà “in prima linea”: gli Stati europei “vogliono essere primi e vogliono vedere la guerra finire” (GUERRA UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE). L’annuncio è arrivato dal suo ultimo punto stampa nello Studio Ovale, lo stesso dove ha firmato l’ordine esecutivo per cambiare il nome del Pentagono in Dipartimento di Guerra, scelta che – dice – “invia un messaggio di forza” e “indica che abbiamo l’esercito più forte del mondo”, anche se “non abbiamo mai combattuto per vincere”. Il nome precedente, formalmente Dipartimento della Difesa, era comunque troppo “politically correct” e “non corretto per la nazione”, secondo Trump. Pochi minuti dopo l’annuncio, il sito del dipartimento è già stato cambiato da ‘defense.gov’ a ‘war.gov’. Mentre Fox news ha mostrato che ad Arlington, in Virginia, sono già iniziati i lavori per cambiare la scritta del quartier generale. 

Trump: “Dazi utilizzati per mettere fine alle guerre”

Trump ha voluto poi evidenziare ancora una volta di “aver messo fine a sette guerre in sette mesi”, rivelando di aver utilizzato “forza e commercio” – quindi i dazi – come la chiave per raggiungere gli accordi. C’è chi ha letto in queste parole un messaggio rivolto ai giudici della Corte Suprema, che dovranno decidere se le tariffe imposte dal tycoon, senza passare dal Congresso, siano illegali, come ha stabilito una corte minore.

Trump e la lotta al narcotraffico: “Abbatteremo caccia Venezuela che minacciano Usa”

Delle ultime ore è anche la notizia della decisione di Trump di inviare 10 caccia F-35 nell’isola di Porto Rico per intensificare le operazioni militari statunitensi contro i cartelli della droga, aumentando la pressione sul presidente venezuelano Nicolas Maduro, che gli Usa accusano di guidare un cartello di narcotrafficanti. Nell’area la tensione è altissima. Martedì 2 settembre gli Stati Uniti hanno attaccato un’imbarcazione nel mar dei Caraibi che, secondo l’amministrazione americana, trasportava 11 narcotrafficanti venezuelani ed era collegata all’organizzazione criminale Tren de Aragua, che Trump collega al leader di Caracas. Oggi gli Stati Uniti hanno accusato il Venezuela di una “mossa altamente provocatoria”: per il Pentagono due aerei militari venezuelani hanno sorvolato una nave della Marina statunitense in acque internazionali. Ora il tycoon lancia un nuovo avvertimento: gli aerei militari venezuelani che minacciano le forze americane schierate nell’area saranno “abbattuti”.

Vedi anche
Le guerre che Trump dice di aver fermato: il fact-checking

“Se Hamas non libera ostaggi se la vedrà brutta”

Un messaggio dallo Studio Ovale è dedicato anche alla guerra sulla Striscia di Gaza ed è rivolto ad Hamas. “Dipende da Israele ma se la vedranno brutta” se non libereranno “tutti gli ostaggi” israeliani, ha detto il presidente, pur aggiungendo che “i negoziati con Hamas sono in fase molto avanzata”.

Trump sulle voci della missione dei Navy Seals in Corea del Nord: “Non ne so nulla”

Sempre in tema militare, Trump ha anche detto di “non sapere nulla” della presunta missione in cui i Navy Seals partirono per la Corea del Nord nel 2019, quando era presidente per la prima volta. Secondo le indiscrezioni del New York Times l’obiettivo sarebbe stato quello di installare un dispositivo per intercettare le comunicazioni di Kim Jong Un. La missione fallì.

Leggi anche
Come Trump ha paradossalmente sbloccato gli accordi tra Ue e Mercosur

Trump: “Il G20 sarà ospitato nel mio resort a Miami”

Trump ha anche annunciato che il prossimo anno il G20 si terrà a Miami, in Florida, sottolineando che gli Stati Uniti non ospitava quel vertice da 20 anni. Come avevano anticipato a luglio Bloomberg e Cnn, il presidente Usa ha anche specificato che l’evento sarà ospitato nel suo golf club di Doral, dove avrebbe voluto organizzare il vertice del G7 nel 2020. Trump ha detto che “penserà un bel po’” se invitare la Russia. “Ci penserò”, ha risposto a duna domanda dei giornalisti nello Studio Ovale annunciando che non andrà al vertice di quest’anno in Sudafrica. Al suo posto ci sarà il vice presidente Jd Vance. Poi sempre sul G20 ha aggiunto:  “Mi piacerebbe se Putin e Xi venissero al G20 di Miami. Potrei invitarli come osservatori, non so se vogliono essere osservatori però”.

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

TAG: