di
Marco Madonia

Il colosso dell’e-commerce ha annunciato 211 licenziamenti. La dipendente: «In azienda c’è un clima molto brutto, non sappiamo se è meglio andare via adesso o rimanere. In questi anni abbiamo dato tutto lavorando anche al sabato gratis. Era un bellissimo lavoro»

«Martedì non ero a lavoro, mi ha avvertito una collega. Poi sulla mail aziendale ho trovato la lettera sui 211 licenziamenti». Milena Tamburini ha 57 anni, da 15 anni lavora per Yoox-Net-a-Porter, il colosso dell’e-commerce che ha annunciato un pesantissimo piano di tagli. A Bologna sono 165 a rischiare il lavoro. A Bentivoglio, dove Tamburini è delegata Cisl, su 403 assunti l’azienda ne vuole cacciare 134. Uno su tre. Per Tamburini è la seconda volta. «Prima lavoravo per una cooperativa, Mr. Jobs, poi siamo stati assunti da Yoox. Fu molto pesante perché una parte li presero e altri no».

Ora si ritrova di nuovo in una vertenza.
«Alla mia età non è facile. Poi qui ci sono tante famiglie coinvolte, marito e moglie che lavorano nello stesso posto. Per noi più vecchi è stata una doccia fredda..».



















































Non se l’aspettava?
«Prima dell’estate, il 21 maggio, la nuova proprietà ha organizzato un rinfresco in azienda. Ci avevano detto che con l’acquisizione da parte di Mytheresa era necessaria una riorganizzazione, che c’erano perdite ma avrebbero fatto di tutto per rinforzare l’azienda e farla crescere».

Chi c’era?
«I due ceo, sono arrivati, si sono presentati e ci hanno parlato in modo molto amichevole. Poi abbiamo iniziato a chiedere incontri per capire meglio, ma hanno sempre dato buca. Pensavamo avessero bisogno di tempo per conoscerci, c’erano le vacanze di mezzo. Martedì ci hanno dato la mazzata finale».

Lei di cosa si occupa?
«Sono al sigillo e imbustaggio, è l’ultima fase, dopo le foto. Noi verifichiamo il prodotto, togliamo il prezzo e poi lo imbustiamo, prima della consegna. Nel mio reparto siamo una ventina».

Il piano della proprietà elenca funzioni e inquadramento degli esuberi. Avete capito chi di voi rischia?
«In teoria siamo insieme a due reparti del nostro stesso piano. Ci sono 6 esuberi su 3 reparti, ma il piano è criptico, è tutto da decifrare. Nei nostri reparti ci sono tante figure, non sappiamo quali andranno a prendere».

Per altri manca solo che mettano nome e cognome.
«Ci sono due manager e nel piano sono inseriti tra gli esuberi. Chiaro che sono loro…».

Com’è il clima in azienda in questi giorni?
«Molto brutto, stiamo andando avanti con il vento che tira dietro. Siamo preoccupati, è una bruttissima sensazione. Umanamente e psicologicamente siamo provati. Anche perché non sappiamo se è meglio andare via adesso o rimanere. Chi rimane dove andrà? A questo punto ci possiamo aspettare di tutto».

In che senso?
«Sono tedeschi, hanno aziende lì, ma anche da altre parti. Se poi chiudono Interporto dove ci manderanno? Non sappiamo nemmeno con quali criteri selezioneranno gli esuberi».

Cioè?
«Cosa faranno? Mandano via in base all’età? Ai problemi fisici? Ma molti di noi hanno limitazioni causate da questo lavoro».

Lei come la vive?
«Per fortuna ho un figlio indipendente, ma a me mancano 8 anni prima della pensione. Per il mondo del lavoro sono già vecchia. Chi mi prende a 57 anni? Sognavo che questo fosse il mio ultimo lavoro, Yoox è sempre stata solida».

Siete pronti a tutto per difendere il lavoro.
«Anche perché in questi anni abbiamo dato tutto. Ci hanno chiesto di lavorare il sabato gratis quando c’erano i picchi per poi recuperare i giorni durante l’anno. L’abbiamo accettato anche se poi ci trovavamo al sabato e non c’era lavoro…».

L’azienda ha escluso incentivi e ammortizzatori sociali
«Non so in che mondo vivano. Quando li abbiamo incontrati, parlavano della produttività, dei nuovi ruoli e poi su tutto il resto glissavano. Diciamo che sono stati bravi a farcela credere. Quando chiedevamo altri incontri loro non erano mai disponibili, abbiamo capito il perché».

Per il territorio 165 licenziamenti sono un disastro.
«Noi abitiamo tutti in zona, c’è gente che lavora qui da 20 anni, abbiamo costruito la nostra vita qui. Era un bellissimo lavoro, nessuno poteva pensare andasse così».


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6 settembre 2025