Il Museo del Prado ridà il bianco, o meglio il colore, alle pareti di uno dei suoi spazi più emblematici, la Galería Central, fulcro della collezione permanente. Suddiviso in due fasi, l’intervento, che interesserà anche la revisione del sistema di illuminazione e della collocazione delle opere, prenderà il via il 5 settembre per concludersi all’inizio di ottobre, con modalità che mirano a ridurre al minimo l’impatto sul pubblico per il quale sono stati percorsi alternativi volti a garantire la visita ai principali capolavori.  

Sin dalla sua inaugurazione, nel 1821, la «spina dorsale» del museo madrileno ha visto susseguirsi ristrutturazioni e rinnovamenti che hanno rispecchiato i cambiamenti del gusto, delle tendenze museografiche e del contesto storico. Nel tempo ogni colore ha dialogato con le opere esposte e con la luce naturale che inonda lo spazio e dal grigio-verde chiaro del 1927 si è passati al color crema dei primi anni 2000, al grigio caldo della mostra su Tiziano del 2003, fino al grigio-verde attuale, che da domani lascerà il posto all’azzurro-blu, colore con una forte presenza nella storia dell’arte. Una scelta incoraggiata dal buon esito della recente mostra «El Greco. Santo Domingo el Antiguo», conclusasi a giugno, in cui le opere erano appese su quinte e pareti grigioazzurre. Su questo nuovo sfondo, questo è l’auspicio del direttore Miguel Falomir e del team del museo, l’intensità del colore delle le collezioni di pittura spagnola e italiana, delle grandi tele di Tiziano, Tintoretto, Veronese, tra gli altri, sarà evidenziata al meglio, valorizzando anche la monumentalità architettonica della galleria.