Intervistato da Tuttosport, l’ex nerazzurro ha toccato diversi argomenti partendo dal big match Juve-Inter
Intervistato da Tuttosport, Maicon tocca diversi argomenti. Il primo riguarda il big match della terza giornata tra Juve-Inter. Per il brasiliano è una gara che vale tanto nonostante il campionato sia appena iniziato.”Juve-Inter di domenica prossima conta già tanto. I bianconeri sono partiti bene e con loro è sempre dura. L’Inter dopo la grande partita col Toro ha rallentato contro l’Udinese e deve dare subito un segnale forte al campionato”.
Partiamo subito forte: chi è la favorita per lo Scudetto?
«Dico il Napoli. Chi parte col tricolore sul petto è sempre la squadra da battere, anche se come rosa l’Inter resta la più forte».
I nerazzurri in estate hanno scommesso sul suo amico Chivu in panchina. Se lo aspettava?—
«Cristian quando giocava era già una sorta di allenatore in campo. Lui e il Cuchu Cambiasso ci guidavano in partita, dettando i movimenti ed erano sempre molto attenti a ogni aspetto tattico durante gli allenamenti. Ero sicuro che Chivu avrebbe fatto carriera in panchina e sono convinto possa fare davvero bene con l’Inter. È molto preparato».
Caratterialmente può reggere le pressioni di una piazza esigente come quella interista col peso dell’eredità lasciata da Inzaghi?—
«Certo che sì. Chivu è un gentleman e una persona eccezionale dal punto di vista umano, ma si sa far rispettare quando serve».
Dumfries nei mesi scorsi ha raccontato di ispirarsi a lei. Le piace come suo erede?—
«Moltissimo. Ho apprezzato tantissimo queste sue parole. Denzel è veramente forte e ha un po’ delle mie caratteristiche. Fa la differenza sulla fascia».
Restando in tema di terzini: il suo podio dei migliori laterali destri della Serie A?—
«In vetta metto Dumfries e poi Dodò che negli ultimi è cresciuto tantissimo. Ovviamente non posso non citare Di Lorenzo, che da anni resta uno dei migliori».
I duelli tra l’Inter e la Vecchia Signora le rievocano dolci ricordi.—
«Nel 2010 segnai alla Juve il gol più bello della mia carriera. Una rete fondamentale nella corsa allo Scudetto. Fu un gesto tecnico incredibile. Non ebbi neanche tempo di pensare: spiove il pallone, lo stoppo, faccio il sombrero ad Amauri e tiro all’incrocio! Poteva finire in tribuna, ma è andata bene (ride, ndr)».
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