La decima serata del Festival del Cinema di Venezia 2025 non ha deluso le aspettative: il red carpet si è acceso di glamour, cadute di stile e momenti che resteranno impressi. Tra chi ha scelto il velluto più sensuale, chi ha osato con trasparenze mozzafiato e chi ha voluto ribaltare le regole indossando lo smoking con audacia, il Lido ha visto sfilare look indimenticabili. Non sono mancati i flop clamorosi, i dettagli che hanno fatto storcere il naso e le sorprese che hanno conquistato all’istante.
Milena Mancini, eleganza in coppia con Vinicio. Voto: 8
Milena Mancini si conferma donna di stile: lungo abito nero fluido, spacco centrale, linea che avvolge senza costringere e una sobrietà che profuma di classe naturale. I capelli sciolti a onde morbide e il trucco luminoso completano un look femminile ed elegante, senza cadere nell’ostentazione.
Accanto a lei, Vinicio Marchioni porta sul red carpet un completo firmato Etro, con giacca doppiopetto e pantaloni over in tessuto jacquard dalle sfumature tabacco. Un azzardo rispetto allo smoking classico, ma che funziona: la scelta oversize dona disinvoltura e rende il look contemporaneo. Insieme formano una coppia glamour e ben calibrata, capace di portare a Venezia la giusta dose di stile senza esagerazioni.
Claudia Gerini, diva eterea del red carpet. Voto: 9
Claudia Gerini illumina la decima serata con un abito lungo color avorio dalle linee pulite e scivolate. La scollatura squadrata e le spalline ampie creano una struttura quasi architettonica, mentre il tessuto setoso cattura la luce con delicatezza. L’eleganza è senza tempo: capelli biondi sciolti sulle spalle, trucco intenso sugli occhi e un collier scintillante che completa il look con tocco prezioso.
La clutch geometrica in nero e rosso spezza con decisione la palette, un dettaglio deciso che aggiunge personalità. Claudia conferma ancora una volta il suo status di icona di stile, capace di essere chic e sensuale senza cadere mai nell’eccesso.
Léa Seydoux, la trasparenza più seducente di Venezia. Voto: 9
Léa Seydoux arriva avvolta da un lungo velo di chiffon nero che si apre come un mantello, lasciando intravedere un body pieno, pulito nelle linee, con micro-giochi di trasparenze studiati sul décolleté e lungo le gambe. Il taglio a colonna è interrotto da pannelli leggeri che accompagnano il passo senza appesantire; l’effetto è di un vedo-non-vedo calibratissimo, più seduzione cinematografica che provocazione gratuita.
Capelli sciolti a onde morbide, make-up luminoso con focus su pelle e sguardo, gioielli ridotti all’essenziale: tutto parla la lingua dell’eleganza francese. Funziona perché unisce la tendenza sheer al rigore delle forme, senza gadget inutili. Non è un look facile: basta un dettaglio fuori posto per scivolare; qui invece l’equilibrio resta intatto. Le manca solo un twist finale (un orecchino statement o una scarpa più caratterizzata) per toccare la perfezione assoluta.
Maria Grazia Cucinotta, la diva che riscrive il power dressing. Voto: 10
La Cucinotta porta il mannish nel suo territorio: completo nero sartoriale con giacca strutturata, pantalone a gamba dritta e camicia bianca con ruches che incornicia un décolleté profondo, audace ma splendidamente bilanciato. La costruzione è pulita: spalle precise, punto vita segnato, pantaloni che cadono dritti senza “mangiare” la scarpa.
Il contrasto tra maschile e femminile è gestito da maestra: gioielli pendenti luminosi, clutch nera a rilievo, sandalo minimal e onde morbide nei capelli che addolciscono l’insieme. La postura fa il resto—aperta, fiera, sicura—e trasforma l’outfit in dichiarazione di identità: “sono un’icona e lo so”. È un look che invecchia benissimo nelle foto, perché non rincorre la tendenza: la guida.
Piero Pelù, il rocker che porta il cane sul red carpet. Voto:7
Pelù arriva e non tradisce il manifesto: blazer nero asciutto, camicia bianca lasciata “respirare”, maxi fiocco nero al posto del papillon e pantaloni dal taglio slim con banda laterale tono su tono. Ai piedi, stringate volutamente vissute—una scelta che grida autenticità più di mille paillettes.
Il dettaglio che spiazza è il barboncino nero in braccio: tenero e ironico, spezza l’aria da bad boy e rende l’apparizione memorabile. L’insieme funziona perché è coerente con il personaggio: rock ma non travestito, elegante senza farsi ingabbiare dal protocollo. Avrei solo voluto un micro-ritocco alle lunghezze dei pantaloni e una camicia un filo più tesa sul busto per guadagnare pulizia in foto.
Lunetta Savino, eleganza vera senza fronzoli. Voto: 8
Lunetta sceglie la via più difficile: la sobrietà. Abito lungo nero dal taglio dritto con spacco centrale e corpino strutturato che disegna il busto senza costringerlo; maniche e carrè in rete micro-luminosa che accendono il total black con una luce soffusa, mai invadente.
L’insieme è armonico: niente volumi eccessivi, niente orpelli, solo proporzioni giuste e una femminilità matura, bellissima nella sua misura. Capelli argento in onde naturali e trucco leggero completano il quadro “attrice vera”: l’abito accompagna, non sovrasta. Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, la pump platform chiusa appesantisce un filo il fondo—un sandalo minimal avrebbe slanciato di più la linea.
Nina Zilli, lingerie e tulle: il disastro in rosso. Voto: 2
Il problema non è osare: è farlo con coerenza. Qui abbiamo Nina con un pantalone palazzo in tessuto compatto, sopra uno strato di tulle ampio che crea una pseudo-gonna, e un corpetto in rete see-through con stecche a vista e coppe disegnate: tre idee forti nello stesso outfit che si neutralizzano a vicenda.
Il rosso, identico al tappeto, azzera il contrasto; le cuciture verticali del bustier segnalano la lingerie invece di suggerirla; il tulle sovrapposto ai pantaloni rende la silhouette confusa (né fluido, né architettonico). Styling accessorio—treccia extra-long, choker metallico, manicure brillante—aggiunge rumore anziché ordine. È la dimostrazione che il filone lingerie-dressing va dosato: qui è over. Con un solo focus (per esempio, un abito col bustier trasparente ma senza layer di tulle e con un rosso più scuro) il risultato sarebbe cambiato radicalmente.
Laura Chiatti, velluto da regina. Voto: 9
Laura Chiatti conquista il red carpet con un abito in velluto nero che scolpisce il corpo e scivola fino a terra con strascico. La parte superiore è impreziosita da un gioco di trasparenze e applicazioni gioiello sulle spalle, che illuminano il viso e slanciano la linea.
Sensuale senza forzature, l’attrice è un mix perfetto di eleganza e grinta: il fisico statuario è valorizzato in pieno, mentre i capelli leggermente mossi e il trucco smoky ne accentuano la femminilità. L’unico piccolo neo sono le platform dorate che spezzano la continuità: più moderne di un sandalo, ma meno raffinate.
Fabiola Baglieri, TikToker da Hollywood. Voto: 6
Da TikTok al tappeto rosso di Venezia, Fabiola Baglieri non passa inosservata. Abito rosa chiaro a colonna con scollatura a fascia e dettagli neri che ricordano piccole fibbie, a cui abbina lunghi guanti in pelle nera: un mix audace, pensato per un effetto da diva sofisticata.
L’idea è buona, ma l’insieme resta un po’ “caricato”: il contrasto cromatico è forte e i guanti, invece di slanciare, rischiano di appesantire. Il make-up, con occhi marcati e labbra piene, unito alla chioma sciolta e voluminosa, aumenta l’effetto glamour ma toglie freschezza. Bella, anzi bellissima, ma a tratti sembra voler strafare.