di
Lia Capizzi
Il signore degli Anelli stava seguendo le gare di Lorenzo ma non ha guardato il momento della caduta: «Avevo messo in pausa, poi mi hanno avvisato: ho spento il televisore. Adesso vengono richieste uscite più difficili»
Jury Chechi è il signore degli Anelli, meraviglioso oro olimpico di Atlanta 1996, bronzo ai Giochi di Atene 2004, 5 titoli mondiali. La 55enne leggenda dello sport azzurro era proprio davanti alla tv, stava seguendo le gare di Lorenzo Bonicelli e della Nazionale di Ginnastica artistica alle Universiadi di Essen (Germania). «Ho seguito la prima rotazione, mi era piaciuto molto Lorenzo nel corpo libero. Lo seguo nel suo percorso agonistico, così come non mi perdo mai le gare degli altri azzurri. Ho continuato a guardare fino alla seconda rotazione al cavallo con maniglia, poi sono dovuto uscire per un impegno e ho messo in pausa la diretta. Quando è avvenuta la terribile caduta di Lorenzo, mi hanno subito avvisato. Sono ritornato a casa ma non ho più premuto il tasto Pause, ho direttamente spento la televisione, non ho più voluto vedere niente».
Era scosso per la notizia dell’infortunio di Bonicelli?
«Purtroppo vengo da una brutta esperienza personale. Molti anni fa, nel 1986, il mio migliore amico Federico Chiarugi è rimasto tetraplegico a 18 anni. È caduto rovinosamente proprio davanti ai miei occhi. Stava effettuando un salto nel corpo libero della ginnastica, si è procurato la frattura della sesta vertebra cervicale. Sensazioni che ti restano addosso per sempre».
Si è dato una spiegazione della caduta di Lorenzo?
«È una fatalità che non dovrebbe succedere ma purtroppo alcune volte accade. Non ho idea di cosa possa essere successo. Sono convinto che Lorenzo avesse tutte la capacità per riuscire a realizzare bene la skill di uscita del “triplo raccolto”. È un esercizio molto difficile, soprattutto agli anelli più che in altri attrezzi. Il problema è anche dovuto al nuovo regolamento, un aspetto che va considerato».
Si riferisce al nuovo codice dei punteggi?
«A mio modesto avviso è sbagliato perché ha introdotto la richiesta di fare uscite più difficili. Mi spiego, il nuovo regolamento dà alle uscite dagli attrezzi una grossa importanza. Ovviamente questi ragazzi, proprio per cercare di ottenere punteggi più alti, rischiano molto nelle parti finali cioè nelle uscite».
Che grado di difficoltà ha, come uscita, il triplo salto agli anelli?
«È un’uscita abbastanza complicata che richiede un impegno fisico notevole. Ci arrivi molto stanco perché sei al termine di un esercizio, quello agli anelli, dove hai già spremuto tutte le forze. Quando subentra l’affaticamento c’è molto più rischio, è evidente. Le notizie positive di Lorenzo però mi rincuorano. Il fatto che lui, dopo l’incidente, avesse la sensibilità agli arti superiori è una buona notizia. Non sono un medico per carità, ma questo mi sembra molto confortante. Sto continuando a fare ragionamenti positivi perché spero fortemente che per Lorenzo si risolva tutto nel migliore dei modi».
26 luglio 2025
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