È partito il corteo del Leoncavallo organizzato dopo lo sgombero del centro sociale avvenuto il 21 agosto. Già intorno alle 12, dalla stazione Centrale sono partiti i manifestanti dei centri sociali. La questura non era stata preavvisata della manifestazione. Diversi gli striscioni con il motto della protesta: “Contro la città dei padroni”. 

Secondo quanto appreso, sarebbero circa 5mila le persone scese in piazza, membri di centri sociali e realtà autogestite, che hanno deciso di non partire con il corteo ufficiale. Alle 13.30 circa alcuni manifestanti sono entrati nel cantiere del Pirellino in via Melchiorre Gioia imbrattando le impalcature di vernice. Si sono arrampicati sulla struttura e hanno appeso uno striscione: “Occupa è giusto”.

Manfredi Catella, presidente di Coima che è proprietaria di quello stabile, ha commentato: “Le manifestazioni violente con azioni illegali e occupazioni abusive da parte dei cortei formati dai centri sociali, con la partecipazione di rappresentanti di espressioni politiche, rappresentano evidentemente la nuova proposta del cosiddetto modello Milano, che interpreta la democrazia urbanistica invocata da alcuni. L’opinione pubblica potrà scegliere se questa è la Milano che vogliamo”. 

Durante la passeggiata alcuni manifestanti hanno lanciato uova ed esploso petardi contro le forze di polizia in presidio. 

Il gruppo autorizzato

Il secondo gruppo, composto attualmente principalmente da esponenti politici e sigle sindacali, è partito da Porta Venezia. I due gruppi si sono riuniti.

“Non è una contraddizione essere qua – ha detto il segretario cittadino del Pd, Alessandro Capelli – perchè lo dobbiamo alla storia di Milano, che è anche la storia di tanti noi. Abbiamo deciso che non potevamo non essere qui ma contemporaneamente abbiamo deciso di lasciare libertà alle persone perché qui contano anche le storie personali e abbiamo deciso di non imporre al corteo le bandiere del Pd perché essendo un corteo plurale ci teniamo a esserci sapendo che il ruolo del Pd è un altro. In questo momento il partito ha il ruolo di dover dare anche delle risposte a quello che questa piazza chiede e pensiamo che non ci sia nessun imbarazzo e nessuna contraddizione”.

Lo striscione affisso in piazza Cinque Giornate (foto G.Mannu)

In testa al corteo anche il leader di Avis, Nicola Fratoianni, e l’europarlamentare Ilaria Salis. “Siamo qui per difendere una storia che esiste ancora, la storia di cui in questo Paese per molti anni, molti decenni, ha immaginato e costruito un’alternativa all’idea che le relazioni che caratterizzano le nostre vite siano solo mercato, siano solo scambio di denaro”, ha detto Fratoianni. “Oggi nelle città si riducono gli spazi sociali, si riducono gli spazi per la cultura, per l’arte, per l’accoglienza, e invece noi ne abbiamo uno straordinario bisogno. Il Leoncavallo va difeso per questo, come ogni altra esperienza che abbia questo obiettivo”.

“Come Anpi siamo qui in piazza a Milano perché la vicenda del Leoncavallo ha dato il segno di una destra arrogante e di una destra che in qualche modo vuole provocare una città che gli è ostile – ha detto Primo Minelli – presidente dell’Anpi di Milano -. La seconda ragione è perché questa è una piazza antifascista e in quanto tale l’Anpi non può che essere presente su questa piazza. La cosa importante è che questa piazza sia unitaria, partecipata e di massa anche perché questa cosa è anche una manifestazione che guarda al domani di Milano. Se la destra con il blitz al Leoncavallo voleva avere lo scalpo di Milano, questa è la risposta di Milano”, ha concluso.
 

La partenza in Porta Venezia (foto G.Mannu)

Percorso e strade chiuse

Il corteo ufficiale è partito dai Bastioni di Porta Venezia. Da piazza Oberdan toccherà viale Majno, viale Bianca Maria, viale Regina Margherita, viale Caldara, corsa di Porta Romana, via Francesco Sforza, largo Augusto, via Verziere, piazza Fontana.

L’incognita di piazza Duomo

Stando al percorso reso noto anche dal municipio, la manifestazione terminerà in piazza Fontana. Per gli organizzatori la destinazione finale sarebbe dovuta essere piazza Duomo. Il questore non ha concesso l’autorizzazione all’ultima fermata, anche perché nelle stesse ore nella cattedrale ci sarà l’arcivescovo Mario Delpini per il Giubileo delle scuole. In ogni caso, non è ancora del tutto escluso che ai manifestanti venga concesso il passaggio in Duomo. 

Chi partecipa

Diversi gli esponenti politici che hanno confermato la propria partecipazione. Tra loro il segretario cittadino del Pd, Alessandro Capelli, e il capogruppo in Regione, Pierfrancesco Majorino. Presenti anche gli esponenti di Arci, Anpi e Cgil. Non mancano gli street artist che negli anni hanno realizzato opere dentro al Leoncavallo e quelli che ne sostengono il valore artistico, ma anche i Pro Pal e le attiviste di ‘Non una di meno’.