La F1 non è mai stata così italocentrica come negli ultimi anni. Da gennaio 2021 infatti Stefano Domenicali è diventato il presidente e amministratore delegato di Formula One Group, società fondata nel 1981 che si occupa dell’organizzazione e gestione dei diritti commerciali del campionato, oltre che della sua promozione nel mondo. L’operato del dirigente italiano è molto apprezzato sia dai tifosi che dagli addetti ai lavori, tant’è che a marzo di quest’anno Liberty Media ha rinnovato la fiducia in Domenicali fino al 2029, proprio alla luce dei risultati ampiamente positivi conseguiti in questi anni in termini di ricavi e aumento dell’interesse globale verso la Formula 1 con spettatori in continuo aumento.

“Ha dimostrato di essere un eccellente leader, portando la F1 a una crescita senza precedenti sia dal punto di vista commerciale sia nel coinvolgimento dei fan. La sua energia e passione si traducono in strategie efficaci e risultati concreti”, è stato il commento di Derek Chang, presidente e amministratore delegato di Liberty Media, che ha poi aggiunto di essere molto ottimista “sul continuo successo che il gruppo F1 potrà ottenere per lo sport, i nostri fan, partner e azionisti”.

Una carriera in continua ascesa

Per un chiaro segno del destino, Stefano Domenicali è nato a pochi chilometri dall’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e già da giovane frequentava il circuito come volontario, testimoniando una passione innata. A riprova di ciò, in un’intervista a ‘The Athletic’ ha dichiarato che tornare ad Imola “è come un attivatore di ricordi” con i rombi di auto e moto che ascoltava con piacere già da bambino.
Dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università di Bologna entra in Ferrari nel 1991 nell’ambito amministrativo della casa automobilistica, ma già dal 1992 è passato al reparto corse occupandosi del Mugello. Nel 1995 diventa il capo del personale della gestione sportiva e l’anno successivo sale un’altra volta di livello diventando team manager.

Domenicali è arrivato alle luci della ribalta nel 2002 prendendo il ruolo di direttore sportivo della Ferrari, posizione ricoperta fino al 2007, poiché l’anno successivo diventa il team principal, sostituendo il mitico Jean Todt. Sotto la sua guida la Rossa riesce a vincere il mondiale Costruttori nel 2008, mancando quello Piloti con Felipe Massa arrivato dietro a Lewis Hamilton, in forze alla McLaren. La sua gestione è però stata concomitante ad un periodo complicato della Ferrari, ma il Cavallino ha comunque fatto registrare venti vittorie fino al 2014, anno in cui Domenicali si dimette.

Dopo un breve passaggio in Audi, nel 2016 viene nominato presidente ed amministratore delegato di Automobili Lamborghini raggiungendo importanti risultati: riesce a far superare il miliardo di euro di fatturato e fa incrementare le vendite del 43%. Da qui è poi arrivata la chiamata di Liberty Media.

Una leadership apprezzata dai vertici e dai piloti di F1

La pressione per un ruolo di così alta rilevanza è ovviamente molto elevata, tuttavia Domenicali, grazie alla sua importante esperienza lavorativa, riesce a gestirla senza problemi. Anzi, uno dei punti di forza è proprio il suo carattere calmo. “Non sono uno che urla”, ha raccontato a Business Insider, “ma credo nell’importanza del circondarmi di persone giuste”. Il suo modo di fare piace molto anche a piloti e team come dimostrano le reazioni al suo rinnovo alla guida della F1 fino al 2029. Il ferrarista Lewis Hamilton ha dichiarato di essere “felice della sua permanenza”, aggiungendo che è “una cosa positiva avere a capo dell’organizzazione una persona competente e neutrale”. Dello stesso tenore le parole del quattro volte Campione del Mondo, Max Verstappen, sottolineando che è “una grande persona e sono contento che rimanga alla guida ancora a lungo”. Anche Toto Wolff si è unito al coro dicendo che la sua esperienza e carattere sono “il mix perfetto per essere il Ceo della F1”.

Nuovo regolamento nel 2026

La Formula 1 è sempre in fermento con continui aggiornamenti e novità. Il 2026 promette di essere uno spartiacque fondamentale con l’arrivo del nuovo regolamento tecnico che dovrebbe rimescolare gli equilibri all’interno del circus. Questo cambio è fortemente voluto anche da Domenicali per mantenere la F1 sempre all’avanguardia e in grado di attrarre nuovi costruttori. Al centro del progetto ci sarà il potenziamento della componente elettrica e si virerà sul carburante sostenibile, importante anche per ridurre i costi che affrontano ogni anno i team. Non mancano però le critiche: l’incertezza sull’impatto di questi cambiamenti e le voci di scuderie in grande vantaggio rispetto alle altre alimentano i dubbi di appassionati, commentatori e addetti ai lavori.

Nuovi orizzonti

Sotto l’impulso di Domenicali sono entrati diversi nuovi circuiti all’interno del calendario della Formula 1. Dal 2021 il circus ha ampliato la propria presenza nella penisola arabica con l’ingresso dei Gran Premi dell’Arabia Saudita e del Qatar. La F1 guarda con sempre maggior attenzione a questo mercato per via delle importanti risorse economiche di cui dispone. Un’altra area geografica sotto la lente d’ingrandimento sono gli Usa, infatti nel 2022 c’è stato il debutto del Miami International Autodrome e nel 2023 l’esordio del Las Vegas Strip Circuit, che si sono aggiunti al Gran Premio di Austin in Texas.

La Formula 1 però sta valutando di tornare ad espandersi verso un nuovo e quasi inesplorato mercato: l’Africa. L’interesse da parte di Domenicali è serio e concreto, confermato anche in un’intervista a Sky Sport F1 in cui ha affermato che “il Ruanda è il paese che sta dimostrando più interesse, anche dal punto di vista della fattibilità di progetti che ci stanno presentando”. Si tratterebbe di un ritorno della F1 nel continente dopo oltre 30 anni dato che l’ultimo Gran Premio in Africa si è corso nel 1996 in Sudafrica.

Imola può tornare nel calendario di F1?

Come già anticipato in precedenza, il tracciato di Imola rappresenta un luogo importante per Stefano Domenicali. Tuttavia, per far posto a Madrid che entrerà in calendario nel 2026 con un circuito cittadino, il tracciato emiliano sarà eliminato. Le motivazioni includono anche questioni di sicurezza dato che l’Enzo e Dino Ferrari ha bisogno di essere ammodernato. Nella prossima stagione Imola sarà il GP di riserva e Domenicali, nel corso di un’intervista al TG1, non ha escluso il suo rientro, affermando che “la possibilità che torni nel calendario in futuro esiste, non è assolutamente remota, vanno approfondite insieme le condizioni che devono essere discusse”.