25 nuovi casi presi in carico

Reso noto il report relativo ai primi sei mesi di attività della Rete Dafne Verona – RDVR che offre supporto, in forma riservata e gratuita, prima, durante e dopo il procedimento penale a tutte le vittime di reato che ne facciano richiesta




La rete «Dafne» aiuta le vittime di reato, uomini o donne che siano, in forma gratuita e riservata con attività di sostegno psicologico ma anche giuridico


La rete «Dafne» aiuta le vittime di reato, uomini o donne che siano, in forma gratuita e riservata con attività di sostegno psicologico ma anche giuridico




La rete «Dafne» aiuta le vittime di reato, uomini o donne che siano, in forma gratuita e riservata con attività di sostegno psicologico ma anche giuridico


La rete «Dafne» aiuta le vittime di reato, uomini o donne che siano, in forma gratuita e riservata con attività di sostegno psicologico ma anche giuridico

Fra le tante attività realizzate dal Comune vi è il sostegno riconosciuto alle persone vittime di reato. Esiste infatti da tempo una convenzione tra il Comune, l’Associazione Scaligera Assistenza Vittime di reato Odv – A.S.A.V. e alcune realtà del terzo settore e numerosi enti istituzionali, che ha dato vita alla Rete Dafne Verona – RDVR che offre supporto, in forma riservata e gratuita, prima, durante e dopo il procedimento penale a tutte le vittime di reato che ne facciano richiesta.

 

Da inizio anno sono 20 donne e 5 uomini, tutte vittime dirette, i nuovi casi presi in carico. Di questi, 17 sono di nazionalità italiana e 8 straniere, provenienti da Brasile, Moldavia, Ucraina, Perù, Marocco e Sri Lanka.

 

Le 25 persone, seguite dal Servizio di Accoglienza, confermano il costante impegno della rete nella tutela e nell’accompagnamento delle vittime di reato.

 

“L’Amministrazione collabora strettamente con la Rete Dafne – sottolinea l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – lo fa all’interno del tavolo di Giustizia Riparativa e cooperando per la realizzazione di iniziative, come ad esempio il convegno realizzato in autunno proprio su questo tema. E’ inoltre di supporto anche ospitando le attività dell’associazione all’interno della Cittadella della Legalità. Riteniamo in fatti fondamentale, accanto al percorso di giustizia, poter accompagnare le vittime in questa direzione opera con buoni risultati la Rete Dafne”.

 

Tipologie di servizi richiesti

Dei 25 utenti presi in carico, 16 persone hanno richiesto informazioni sui propri diritti (principalmente in ambito penale) e 14 persone sono state inviate al servizio di sostegno psicologico.

 

Le fasce d’età più rappresentate sono quelle over 60 (8 persone) e tra i 50 e i 60 anni (7 persone), un dato che conferma come anche la popolazione più adulta si rivolga sempre più consapevolmente ai servizi di tutela.

 

L’attività psicologica ha visto una significativa crescita della domanda: sono stati svolti 82 colloqui psicologici.

 

Reati subiti

Le principali tipologie di reato segnalate sono contro la persona (17 casi) es. minacce, lesioni personali, violenza sessuale. Reati contro il patrimonio (7 casi) in prevalenza truffe e delitti contro la famiglia (6 casi). In tre casi, il reato non è stato giuridicamente configurabile, ma la rete ha comunque garantito ascolto e orientamento grazie alla collaborazione con la rete dei servizi del territorio.

I soggetti segnalatori e invianti sono stati i presidi sociosanitari del territorio (10 casi, tra cui AOUI e i servizi sociali), il materiale informativo di RDVR (8 casi), il passaparola tra amici e conoscenti (5 casi) e le Forze dell’Ordine (2 casi).

 

L’attività di Rete Dafne Verona si è estesa anche agli sportelli leggeri, con 3 persone seguite nella sede di San Martino Buon Albergo e 1 persona accolta nella sede di Cerea. Entrambe le sedi hanno offerto accoglienza, informazione giuridica e supporto psicologico.