Uniti, poi divisi, poi di nuovo insieme. Arriva da lontano la vicenda dell’integrazione tra l’ospedale Microcitemico di Cagliari e il San Michele per quanto riguarda le cure pediatriche. Oggi due delibere rispettivamente dell’Asl 8 di Cagliari e dell’Arnas Brotzu consentono di dare attuazione a quanto stabilito dal Consiglio regionale con il voto sulla legge di riorganizzazione sanitaria, lo scorso marzo, voluta dalla presidente Todde e dall’assessore della Sanità Bartolazzi. 

In quell’occasione si era votato anche un ordine del giorno, sulla base di un emendamento presentato da Francesco Agus e Ivan Pintus dei Progressisti che impegnava la giunta ad approvare entro un mese un piano strategico finalizzato a garantire l’attuazione dell’articolazione denominata “Ospedale dei Bambini”, pianificare un programma di investimenti infrastrutturali e di potenziamento e innovazione tecnologica, stabilire la migliore ubicazione delle strutture nei diversi plessi facenti capo all’Arnas “G. Brotzu”. 

“Passo verso la creazione di un polo di eccellenza”

L’attività è dunque andata avanti. “Poniamo il primo tassello funzionale di quello che sarà l’Ospedale dei Bambini – sottolinea l’assessore della Sanità in una nota -. Si tratta di un passaggio fondamentale in attesa di poter concentrare tutte le funzioni pediatriche in una struttura unica e pienamente operativa. Questo percorso è il primo passo verso la realizzazione di un centro di eccellenza che integrerà assistenza e ricerca. La prospettiva è quella di attivare anche il progetto Irccs e sviluppare la ricerca traslazionale, con particolare attenzione alle malattie rare e alla genetica, ambiti che renderanno l’Ospedale dei Bambini un punto di riferimento per l’intera Sardegna”.

L’obiettivo è chiaro: “Rafforzare l’assistenza dedicata ai bambini e garantire alle famiglie servizi sempre più completi e qualificati. Grazie a questa integrazione, infatti, i piccoli pazienti e le loro famiglie potranno contare su cure pediatriche specialistiche e coordinate, perché gestite in un’unica Azienda in cui saranno presenti tutti i percorsi di cura semplificati e più sicuri”, dice Bartolazzi.

I dirigenti delle due aziende sanitarie

“La salute dei bambini e il sostegno alle famiglie sono la nostra priorità – afferma il Commissario dell’Arnas Brotzu, Maurizio Marcias – con l’avvio del progetto che porterà, a breve, all’ingresso dell’ospedale microcitemico Cao nella famiglia Brotzu, rafforziamo un polo sanitario di eccellenza per tutta la comunità”. “Viene istituito un gruppo tecnico paritetico che dovrà definire gli aspetti patrimoniali e quelli relativi al transito di personale verso il Brotzu”, spiega il commissario della Asl 8 Aldo Atzori. “Un passaggio squisitamente tecnico che aprirà la strada verso il miglioramento dell’offerta di salute nel campo pediatrico da un lato e dall’altro, definisce con chiarezza la vocazione territoriale della Asl 8, attraverso la caratterizzazione dei propri presidi e verso la costruzione della rete ospedale-territorio”.

Il vice presidente del Consiglio regionale Frau

“L’unione delle forze  deve riguardare in prospettiva tutte le altre strutture presenti nelle aziende sanitarie di tutti i territori, l’Areus per i trasporti e l’emergenza urgenza, e l’azienda ospedaliero universitaria in quanto l’università è fondamentale come supporto nella ricerca e della formazione dei nuovi medici specializzandi e specializzati”, commenta il vice presidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau (Uniti per Todde), soddisfatto del primo passo.

“Per troppi anni la politica ha fatto scelte sbagliate, non nell’interesse delle famiglie e dei bambini ma esclusivamente per ragioni di potere. I continui spostamenti del Microcitemico verso la Asl 8 sono stati una vergognosa pagina della politica sanitaria sarda con precise responsabilità – aggiunge in una nota -. L’Ospedale Antonio Cao non può essere appannaggio di un solo territorio ma è un patrimonio di tutta la Sardegna da valorizzare e rilanciare. In questo quadro andranno garantiti diritti e crescita professionale per tutti i medici, infermieri e operatori sanitari e amministrativi coinvolti che andranno tutelati e valorizzati per offrire tutte le loro competenze e passione al servizio di un grande progetto della Pediatria sarda”.