La bielorussa piega l’americana 6-3 7-6. L’ultima a vincere Flushing Meadows per due anni di seguito era stata Serena Williams
Luigi Ansaloni
6 settembre 2025 (modifica il 7 settembre 2025 | 00:13) – MILANO
Aryna Sabalenka ancora regina di New York. La numero uno del mondo vince per il secondo anno consecutivo lo Us Open, quarto slam in carriera per lei alla settima finale in un major. La bielorussa ha battuto in finale (6-3 7-6 (3) in un’ora e 36 minuti) Amanda Anisimova, testa di serie numero otto, che perde sul traguardo un altro major, dopo Wimbledon. La Sabalenka quest’anno era stata sconfitta in finale slam a Melbourne e a Parigi, ma sul cemento lei è la più forte di tutte, e lo ha dimostrato. Non ha giocato benissimo la n.1 del mondo, come in tutto il torneo, ma certamente lo ha fatto in maniera intelligente. Per la Anisimova un’altra occasione volata via, ma è sempre la stessa storia: gioca benissimo, a tratti è una furia, ma troppo random, troppo casualità e poca tattica, e a questo livello, il massimo possibile oggi, non basta.
primo set—
Pronti, via e sono subito tre palle break per la Anisimova, intenzionata a non rivivere l’incubo della finale di Wimbledon, quando perse 6-0 6-0 dalla Swiatek. La Sabalenka però è brava a mettere le cose in chiaro, annullandole e salendo 1-0. La numero uno del mondo il game successivo sale di livello ed è lei a fare il primo break della partita. A questo punto il rischio che la mente di Amanda torni a quanto successo a Londra c’è, ma l’americana stavolta non si fa bloccare dalla tensione e reagisce. Alla grande. L’Anisimova azzecca due grandissimi turni di risposta, alcune veramente stupende, e infila tre game di fila, salendo 3-2. La Sabalenka appare in confusione, mentre la sua avversaria saltella e spara missili da una parte e l’altra dal campo. Aryna però è la numero uno del mondo, la campionessa in carica e sul cemento vuole ribadire che la più forte è lei. La bielorussa insorge e, complice qualche errore di troppo della Anisimova (come al solito), inizia a giocare con più tranquillità, senza strafare troppo. Tutto questo basta e avanza alla Sabalenka per vincere game giochi di fila e portarsi a casa il primo set in 39 minuti. Non è una partita memorabile, come d’altronde spesso capita con le finali slam, dove l’emozione e la tensione fanno da padrone nella mente di chi le gioca.
secondo set—
Ad inizio secondo set la Anisimova tiene un turno di servizio infinito, senza però mai concedere palle break, ma è chiaro che è in affanno. La Sabalenka continua ad andare a velocità di crociera, ma questo manda spesso fuori giri l’avversaria, che continua a sbagliare. Le bielorussa brekka nel quarto gioco e sale 3-1. L’Anisimova reagisce e strappa il servizio alla numero uno del mondo, che però controbrekka subito. Sul 5-3 per la Sabalenka l’americana serve per rimanere nel match, tiene la battuta e nel turno successivo Aryna va sotto 0-30, recupera fino al 30-30 ma poi spara in rete uno smash non proprio comodissimo su un gran recupero dell’avversaria. Break point e Amanda tira fuori tre colpi terrificanti uno dietro l’altro e a sorpresa, quando tutto sembrava finito, l’incontro è riaperto, 5-5 e Arthur Ashe in festa. Si arriva al tie break, e qui la Sabalenka domina, facendo valere la sua forza ed esperienza. Aryna rimane regina, compiendo un’impresa, quella di vincere lo Us Open per due anni di fila, che non riusciva dai tempi di Serena Williams (2012-2014). Speriamo che domenica Jannik faccia anche lui lo stesso Finisce in lacrime: quelle della Sabalenka di gioia, quelle della Anisimova di delusione. Il tennis, bellezza.
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