Il difensore svizzero, ieri in gol con la sua nazionale, è arrivato all’ultimo giorno di mercato per sostituire Benjamin Pavard e potrà essere un’arma molto importante
C’è tanta attesa tra i tifosi dell’Inter di vedere all’opera Manuel Akanji: il difensore svizzero, ieri in gol con la sua nazionale, è arrivato all’ultimo giorno di mercato per sostituire Benjamin Pavard e potrà essere un’arma molto importante nel gioco di Cristian Chivu. Lo ha analizzato nel dettagli La Gazzetta dello Sport: “Lo svizzero non è uno da passaggio vincente che finisce a referto – in carriera ne ha sfornati una decina -, ma quando c’è da tirar su una giocata finalizzata a un gol è il primo a poggiare un mattone. Sarà l’arma in più di Chivu nello sviluppo del gioco. Rispetto a Pavard è più propenso alla costruzione. Il francese ama sovrapporsi sull’esterno, mentre Akanjicrea dalle retrovie. Un po’ come Bastoni, il braccetto mancino capace di chiudere una stagione con sei assist e ricominciare subito allo stesso modo. Lo svizzero è stato preso per fare più o meno la stessa cosa: addentrarsi nella trequarti avversaria e innescare le punte.
La heat map di Akanji dell’anno scorso è un concentrato di tocchi rossi sopra la metà campo. L’annata 2024-25 è stata condizionata da alcuni infortuni, ma al netto di alcune partite saltate ha mostrato comunque un’indole offensiva non da poco. Lo svizzero è stato il quarto centrale di tutta la Premier per “progressive carries”, lo spazio in cui un giocatore porta la sfera in avanti, supera gli avversari e crea una progressione. Prima di lui solo van Hecke, Van Dijke Ruben Dias, ma tutti con più minuti giocati rispetto all’ex Dortmund. Il conto dice 158 PC, con una media di 7,1 a partita. Se contiamo questo dato, nessuno come lui. Il primo centrale dell’Inter e della Serie A a spiccare in questa statistica è stato proprio Bastoni, con una media 6,1 PC (162 totali). L’azzurro gioca diversamente. Ha sfornato quasi tutti i suoi assist con cross precisi dalla trequarti mancina, sfruttando la sua precisione e la sua capacità di pescare le punte. Anche il passaggio vincente per Thuram contro il Torino è arrivato in questo modo.
Akanji si spinge molto in avanti. Contro il Real ad esempio, dove ha giocato terzino destro, al minuto 7 era già sulla trequarti per innescare l’esterno con un passaggio filtrante. Contro il Bournemouth, invece, è partito da sinistra e ha servito Foden nello spazio con un passaggio preciso. Ha la visione di un centrocampista. Questo è ciò che gli chiederà Chivu. Tra l’altro, Akanji era stato scelto dai nerazzurri già nel 2022, come sostituito di Skriniar, ma alla fine andò al City per poco più di venti milioni. Questa scelta l’ha portato a vincere il “treble” con Guardiola e ad essere decisivo nella finale di Istanbul. Ora dovrà imporsi in nerazzurro e offrire più soluzioni. I suoi amati calcoli se li sarà già fatti”, conclude la Rosea.
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