di
Valentina Marotta e David Guetta
Restituita la salma, ma la famiglia non ci sta. L’ipotesi più accreditata dalla procura è quella di suicidio
C’è una svolta nell’inchiesta sulla morte dell’ex calciatore Celeste Pin, trovato priva di vita nel suo appartamento sulle colline di Firenze, il 22 luglio. La ex moglie, Elena Fabbri, venerdì pomeriggio ha presentato una denuncia per omicidio, chiedendo di indagare, partendo dal test tossicologico e dall’esame di sms e chiamate sul cellulare.
Tutto avviene nel giorno in cui la Procura ha disposto la restituzione della salma alla famiglia per la celebrazione dei funerali. L’ipotesi più accreditata nell’inchiesta per omicidio colposo, senza indagati, aperta dalla pm Silvia Zannini, resta il suicidio.
Quella di Celeste ed Elena, è una bellissima storia nata a metà degli anni 80, un amore che ha conosciuto molti alti e altrettanti bassi, come accade un po’ a tutti, e che si era conclusa con una separazione.
Elena Fabbri, madre dei primi due figli dell’ex capitano viola, ha infatti presentato una denuncia contro ignoti per omicidio, sollecitando il sequestro del cellulare, l’esame tossicologico e i sigilli all’abitazione di via dei Massoni, dove è stato ritrovato il corpo senza vita dell’ex marito. Una decisione, quella della denuncia, arrivata dopo due giorni pieni di angoscia e di rabbia perché lei non ha mai creduto al suicidio del padre dei suoi figli.
I due avevano ritrovato proprio in nome dei ragazzi, una profonda armonia e nella mattinata di martedì Celeste le aveva inviato una foto in cui appariva in ottima forma, «pronto al lavoro».
Non sta in piedi, secondo Elena, neanche l’ipotesi depressione, perché l’ex capitano viola prendeva per combatterla da oltre quarant’anni gli stessi farmaci e l’umore era quello consueto. E allora, si è chiesta, perché un uomo in piena salute fisica e con all’orizzonte progetti anche dal punto di vista calcistico avrebbe deciso improvvisamente di togliersi la vita?
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26 luglio 2025 ( modifica il 26 luglio 2025 | 08:32)
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