In Danimarca hanno scoperto una connessione tra stomaco e cervello che influisce sul benessere psicologico, l’ansia e lo stress

Daniela Cursi Masella

5 settembre – 17:15 – MILANO

Il nostro cervello interagisce con quello dello stomaco. Ebbene sì, questo organo può essere definito “secondo cervello”. Uno studio compiuto dalla Aarhus University (Danimarca), pubblicata sulla rivista Nature Mental Health, ha evidenziato che l’attivazione di una connessione eccessivamente sincronizzata può essere l’indicatore di un deterioramento della salute mentale. Risultato: ansia, depressione e stress

lo studio sulla connessione tra stomaco e cervello—  

“Il nostro sospetto – ha spiegato Leah Banellis, co-responsabile e co-autrice dello studio – è che la connessione tra stomaco e cervello, in termini di sincronizzazione tra attività ritmica enterica e attività cerebrale, possa essere troppo ‘attiva’ nei soggetti sottoposti a stress psicologico”. I ricercatori hanno reclutato 243 persone di età compresa tra 18 e 47 anni comprendendo anche soggetti con disturbi dell’umore, ansia, depressione, l’Adhd, autismo, insonnia e altri disturbi precedentemente identificati. 

esami e risultati—  

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a elettrogastrografia (un esame che misura il ritmo elettrico dello stomaco) e risonanza magnetica funzionale. Successivamente, le informazioni raccolte sono state affidate all’Intelligenza Artificiale con lo scopo di rintracciare correlazioni e pattern di accoppiamento stomaco-cervello. Dopo aver escluso eventuali altri disturbi fisici, è emerso che nei casi in cui l’accoppiamento stomaco-cervello e salute mentale risultava rilevante, in particolare nelle regioni fronto-parietali, corrispondeva la presenza di ansia, stress o depressione. Nei soggetti che mostravano un accoppiamento meno attivo si evidenziava un miglior benessere mentale. Occorrerà stabilire in futuro se sia l’accoppiamento intenso stomaco-cervello a causare un peggioramento della salute mentale o viceversa.