Non solo tennis nel cuore sportivo di Kate Middleton. La principessa del Galles ha passato il sabato a Brighton tifando per la squadra femminile di rugby dell’Inghilterra che ha battuto l’Australia nella Coppa del Mondo. Il marito William era a Exeter a seguire il Galles, sconfitto dalla squadra delle isole Fiji. Blazer e camicia bianca la principessa ha fatto il tifo per le Red Roses dagli spalti del Brighton & Hove Albion Stadium. Dalle immagini sembra che si sia divertita molto. Dopo l’incontro è anche scesa negli spogliatoi per congratularsi con le giocatrici.
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La principessa del Galles è patrona dell’Alla England Club di Wimbledon, ma non solo di quello. Kate Middleton è patrona anche della Rugby Football Union. Ha preso il posto del Duca di Sussex nel 2022. Suo marito è invece a capo della Welsh Rugby Union e più volte hanno scherzato sul fatto che tifano per nazioni diverse.
La principessa del Galles con l’Inghilterra di rugby femminile a BrightonAlex Davidson – World Rugby/Getty Images
Il mese scorso hanno entrambi condiviso un messaggio personale di sostegno per la propria squadra. La Principessa ha scritto: «Auguro il meglio alle Red Roses che stasera iniziano la loro avventura nella Coppa del Mondo di rugby femminile. Non vedo l’ora di fare il tifo per voi e di vedere la squadra all’altezza della sfida in casa!».
L’Inghilterra ha battuto l’Australia per 47-7, classificandosi al primo posto del Girone A, e affronterà la Scozia nei quarti di finale il prossimo fine settimana. Chissà se Kate andrà anche a questa partita. Dopo la malattia ha limitato i suoi impegni pubblici, ma non è mancata a Wimbledon e la sua passione per lo sport potrebbe farle decidere di seguire anche il prossimo incontro della squadra inglese.
La Principessa è cresciuta guardando le partite di rugby dell’Inghilterra con suo padre, che è un grande tifoso. Sua sorella Pippa ha raccontato: «Il rugby era molto importante nella nostra famiglia e il fulcro erano le partite internazionali, che spesso si giocavano il sabato pomeriggio e rappresentavano un momento sociale tanto quanto sportivo. Pianificavamo i nostri weekend in base alle partite».