Le navi che trasportano aiuti umanitari e che avrebbero dovuto salpare oggi da Tunisi per unirsi alla Global Sumud Flotilla hanno rinviato la loro partenza a mercoledì prossimo “a causa di problemi tecnici e logistici”, come annuncia l’organizzazione. Intanto la polizia britannica ha annunciato di aver arrestato oltre 425 persone che hanno partecipato alla manifestazione a Londra contro la messa al bando di Palestine Action, un gruppo che il governo britannico ha bollato come “organizzazione terroristica”.

Punti chiave

11:14

Mediatori, in settimana nuova proposta tregua

Egitto, Qatar e Stati Uniti sono al lavoro su una nuova proposta per il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza, che sarà presentata in settimana. Lo hanno riferito fonti egiziane. Il nuovo piano, è stato spiegato, prevede anche “la fine della guerra a Gaza e la formazione di un governo nella Striscia” per amministrare l’enclave palestinese nel dopoguerra. L’Egitto “ha convocato una delegazione di Hamas” al Cairo alla fine della settimana “per consultazioni”. Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelaty ha sentito ieri al telefono l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, sabato per discutere di “sforzi congiunti per raggiungere un cessate il fuoco”, nonchè della “tragica situazione umanitaria” nella Striscia, secondo un comunicato. Abdelaty ha informato Witkoff “dei preparativi dell’Egitto per organizzare una conferenza internazionale per la ripresa e ricostruzione di Gaza subito dopo l’annuncio di un cessate il fuoco”.

10:34

Tranciati cavi fibra ottica ne Mar Rosso, internet in tilt

Diversi cavi sottomarini in fibra ottica sono stati tagliati nel Mar Rosso, con ripercussioni sulla rete Internet in alcune parti dell’Asia e del Medio Oriente, tra cui India, Pakistan ed Emirati Arabi Uniti. Lo riporta l’account Osint613, secondo cui principali sospetti sono l’Iran e i suoi alleati Houthi. A quanto riporta il ‘Times of India’, Microsoft ha pubblicato sulla sua homepage un avviso secondo cui il Medio Oriente “potrebbe sperimentare un aumento della latenza a causa dei tagli in fibra sottomarina nel Mar Rosso”, anche se il traffico Internet al di fuori della regione non è stato influenzato. Secondo NetBlocks, osservatorio globale che monitora l’accesso a Internet, “una serie di interruzioni di cavo sottomarini nel Mar Rosso” ha degradato la connettività in diversi paesi, tra cui India e Pakistan.

10:01

Jihad Islamica rivendica lancio razzi su Israele

La Jihad islamica palestinese ha rivendicato la responsabilità del lancio di due razzi di questa mattina dalla Striscia di Gaza alla cittadina di Netivot, nel sud di Israele. Lo riferisce il Times of Israel che cita un post dell’organizzazione su Telegram.

08:21

Cavi recisi nel Mar Rosso, interrotto l’acceso a Internet in alcune zone

Il taglio dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha interrotto l’accesso a Internet in alcune zone dell’Asia e del Medio Oriente, anche se non è ancora chiaro cosa abbia causato l’incidente. Si teme che i cavi siano stati presi di mira dai ribelli Houthi dello Yemen nel corso di una campagna nel Mar Rosso, nel tentativo di esercitare pressioni su Israele affinché ponga fine alla guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Ma gli Houthi hanno negato di aver attaccato le linee. Microsoft ha annunciato che il Medioriente “potrebbe subire un aumento della latenza a causa dei tagli alle fibre sottomarine nel Mar Rosso”. L’azienda con sede a Redmond, Washington, non ha fornito immediatamente ulteriori dettagli, anche se ha affermato che il traffico Internet che non passa attraverso il Medio Oriente “non è influenzato”. NetBlocks, che monitora l’accesso a Internet, ha affermato che “una serie di interruzioni dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha compromesso la connettività Internet in diversi paesi”, tra cui India e Pakistan. Ha attribuito la responsabilità a “guasti che hanno interessato i sistemi di cavi SMW4 e IMEWE vicino a Jeddah, in Arabia Saudita”.

07:28

Media: “Usa hanno trasmesso ad Hamas nuovi principi per accordo”

Gli Stati Uniti hanno trasmesso ad Hamas una nuova serie di principi per un accordo globale. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, precisando che non si tratta di una formulazione completa e formale di una proposta, ma piuttosto di principi che dovrebbero dettare la prosecuzione dei negoziati. L’offerta, si legge sul sito internet della tv pubblica, è stata presentata attraverso la mediazione di Gershon Baskin, già in precedenza negoziatore con Hamas. Baskim avrebbe ricevuto la proposta dall’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff.

07:25

Media, almeno 17 morti per attacchi a Gaza. Sei i bambini

Almeno 17 palestinesi sono rimasti uccisi nella notte a Gaza città in attacchi delle forze israeliane, tra cui sei bambini. Lo riferisce al Jazeera citando fonti sanitarie. Fra le vittime ci sono sei persone che vivevano nella scuola Al-Farabi trasformata in rifugio per gli sfollati a ovest del capoluogo. Nel quartiere Sheikh Radwan, almeno altre nove persone sono morte, tra cui quattro bambini, in un raid su una tenda e una casa. Bambini anche le due vittime di un bombardamento su una tenda che ospitava sfollati nel quartiere Remal.

07:21

Idf: “Lanciati due proiettili da Gaza”

In seguito delle sirene suonate nella zona di Netivot e nelle comunità vicine a Gaza, sono stati individuati due proiettili provenienti dalla Striscia centrale che hanno attraversato il territorio israeliano. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane in un post. Un proiettile è stato intercettato, mentre l’altro è caduto in un’area aperta, si legge in un post su Telegram.

03:36

Israele, nuova agenzia di diplomazia per campagna mediatica

Il governo israeliano voterà sulla creazione di un’agenzia di diplomazia pubblica all’interno del ministero degli Esteri, volta a contrastare i contenuti anti-israeliani nei media con l’aiuto di blogger online e influencer dei social media. Lo riporta l’emittente pubblica Kan, secondo la quale la risoluzione che sarà presa in esame include una clausola che consente la nomina di una persona a capo dell’organismo senza dover passare attraverso la procedura di gara.

00:36

Global Sumud Flotilla, nuovo rinvio: partenza da Tunisi posticipata

Le navi che trasportano aiuti umanitari e che avrebbero dovuto salpare oggi da Tunisi per unirsi alla Global Sumud Flotilla hanno rinviato la loro partenza a mercoledì prossimo “a causa di problemi tecnici e logistici”, come annuncia l’organizzazione. La partenza era prevista per oggi dal porto di Sidi Bou Said, a 20 chilometri dalla capitale tunisina, dopo essere stata rinviata giovedì scorso a causa di ritardi nella navigazione delle navi salpate dalla Spagna. Aymen Bhiri, membro del gruppo di attivisti, ha confermato all’agenzia Efe che il nipote dell’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, Mandla Mandela, si imbarcherà sulle navi che salperanno dalla Tunisia per raggiungere quelle partite dalla costa spagnola, con a bordo l’attivista ambientale svedese Greta Thunberg e l’ex sindaco di Barcellona Ada Colau.

00:35

Protesta per Palestine Action a Londra, oltre 400 arresti

La polizia britannica ha affermato di aver arrestato oltre 425 persone che hanno partecipato alla manifestazione a Londra contro la messa al bando di Palestine Action, un gruppo che il governo britannico ha bollato come “organizzazione terroristica”. Centinaia di persone si sono radunate in Parliament Square, nel centro di Londra, per opporsi alla messa al bando del gruppo, alcune delle quali esibivano cartelli con la scritta: “Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”. La Polizia ha dichiarato che la maggior parte degli arresti riguardava il sostegno a un’organizzazione messa al bando. Oltre 25 persone sono state arrestate per aggressioni a agenti di polizia e altri reati contro l’ordine pubblico.

00:30

Media: se vero accordo per liberazione degli ostaggi, Israele sospenderebbe offensiva a Gaza City

L’emittente pubblica israeliana Kan cita una fonte vicina al premier Benyamin Netanyahu, secondo cui Israele sarebbe disposto a sospendere la sua offensiva pianificata contro Gaza City in favore di un “vero accordo” che ponga fine alla guerra e liberi gli ostaggi, ma al momento non è stata presentata alcuna offerta del genere. Lo scrive Times of Israel. Il commento arriva in risposta alle notizie diffuse dai media israeliani secondo cui Stati Uniti, Qatar ed Egitto si stanno preparando a proporre un accordo onnicomprensivo che riporti a casa tutti gli ostaggi, dopo che il governo di Netanyahu ha dichiarato che non avrebbe più preso in considerazione accordi parziali.

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