Se fosse il titolo di una canzone di Jovanotti, sarebbe “Ragazzo Fortunato”, perché oltre ad avergli regalato un sogno, un giorno a Daniele Bennati, ex ciclista pro ed ex ct della Nazionale, gli regalarono anche una bici. E pedala pedala, insieme a Lorenzo Cherubini e ad una grandissima squadra di altri ciclisti, sono arrivati fino a Tarvisio. Stasera, Jovanotti salirà sul palco del No Borders Music Festival per il suo unico concerto dell’estate 2025. Il Jova Bike Party. “Sono state giornate uniche ed emozionanti. Bellissimo. Un’esperienza ricca di momenti belli e autentici”, racconta Daniele Bennati.

Legati da una lunga amicizia, Lorenzo e Daniele hanno percorso il lungo tratto di strada ed è bello ciò che ha scritto Jovanotti in uno dei suoi reel che ha condiviso con il suo pubblico: “Starei ore ed ore a sentire parlare di ciclismo con Bennati e Bettini”. Le risate, le strette di mano, i sorrisi della gente, mai un mini giro d’Italia del nord così, aveva entusiasmato. Per certi aspetti sembrava il giro di un paese fatto più volte, dove tutti si conoscono e ti accolgono come se ti avessero visto crescere. Emozioni che hanno trasmesso a tutti, tanto che a Bennati chiediamo se non fosse un’idea un giro d’Italia così insieme a Jovanotti. Una volta i due avevano in mente un coast to coast e chissà se queste pedalate insieme gli hanno ridato il “la” per provarci di nuovo. “L’Italia – risponde Bennati – non è semplice girarla in sicurezza. Ci sono tante zone e tante strade troppo pericolose. Però, se devo essere sincero, ovviamente sarebbe una figata”. La sicurezza, le strade, i ciclisti, le ciclabili, i pedoni, gli automobilisti, argomenti dei quali si parla poco. Ma che esperienze come queste – una squadra non organizzata come appunto in una competizione sportiva – possono riportare alla luce il problema sicurezza.

“In Italia – risponde Bennati – c’è una cultura diversa rispetto ad altri paesi dove andare in bici o a piedi equivale quasi ad andare in macchina. Ciclisti e pedoni sono più rispettati. Da noi le piste ciclabili fatte a regola d’arte ne esistono pochissime. La maggior parte per come sono state progettate e costruite non hanno senso, tante risorse buttate via. Meglio una bike line che una pista ciclabile fatta male”. In compenso qualcosa che forse negli altri paesi non hanno è la generosità delle persone, i sorrisi che la carovana-Jova ha incontrato durante il percorso.

“Senza dubbio – risponde Bennati – Abbiamo incontrato davvero tantissima gente. Abbiamo vissuto esperienze culturali, ma anche assaggiato ottimi piatti, parlato e ascoltato anche tanti dialetti. Insomma è stato davvero il più grande spettacolo dopo il big ben”. E un’ultima domanda – che tutta l’Italia si fa – ma tra Bettini e il Pantera chi ha più muscoli sulle cosce? “Bettini è un fuoriclasse per cui ha anche più muscoli del Pantera”, risponde Bennati. Ragazzo Fortunato che il Jova gli ha regalato un sogno sui pedali.