La sicurezza dei cittadini dell’Alto Frignano non sarà compromessa dall’assenza dei medici dell’emergenza territoriale (Met). Parola di Massimo Fabi, assessore regionale alla Sanità, che ha risposto nel question time di oggi in Assemblea legislativa ad un’interrogazione di Annalisa Arletti, consigliera di Fratelli d’Italia, sottoscritta dai colleghi di gruppo Marta Evangelisti e Ferdinando Pulitanò.

“A partire dall’1 luglio scorso- ricorda Arletti- l’Ausl di Modena ha lasciato scadere i contratti dei medici dell’emergenza territoriale operanti nell’area dell’Alto Frignano”. La decisione, aggiunge la meloniana, “è stata comunicata via e-mail appena una settimana prima della scadenza dei contratti, generando disorientamento tra operatori e amministratori”.

Il “servizio soppresso- prosegue Arletti- era un modello sperimentale avviato anni fa per regolarizzare una prassi di fatto e garantiva un servizio integrato comprendente attività ambulatoriali, pronto intervento avanzato, supporto agli ambulatori, all’ospedale di comunità e assistenza sanitaria per i turisti. Secondo il sindacato Snami, il modello ha garantito per anni una copertura efficace delle emergenze in un territorio complesso dal punto di vista orografico, infrastrutturale e demografico”.

Arletti rilancia poi l’sos dello Snami, secondo cui “sempre più medici e professionisti della sanità potrebbero decidere di non scegliere più il Frignano come sede di lavoro o di servizio”.

L’assessore Fabi sottolinea nella replica che da inizio mese “la sicurezza dei cittadini sull’emergenza urgenza è affidata all’intervento esclusivo del sistema di emergenza territoriale 118, che non viene in alcun modo alterato”. Facendo poi notare che la flotta dei mezzi di soccorso a servizio del territorio montano “ha una dotazione di un mezzo di soccorso avanzato ogni 9.400 abitanti, sei volte superiore a quanto previsto, superiore ai normali standard anche ipotizzando il raddoppio della popolazione nel periodo estivo”. In dettaglio sono disponibili: un mezzo di soccorso avanzato H24 a Fanano, uno H12 a Sestola e un terzo H24 nell’alto Frignano. A ciò si aggiungono due mezzi di soccorso avanzato H24 a Pavullo e l’elisoccorso.

Sui medici dell’emergenza territoriale, Fabi chiarisce inoltre che “i dati sulla frequenza della loro attivazione hanno rilevato un impiego saltuario e discontinuo. Da gennaio a giugno, tra Fanano, Sestola e Montecreto, su 496 chiamate al 118, gli interventi dei medici dell’emergenza territoriale sono stati 81, di cui solo due su codici di alta gravità”. Per questo l’Ausl modenese “sta concordando con gli stessi medici interventi in contesti assistenziali dove il bisogno è maggiore”. Arletti si è dichiarata insoddisfatta di “una risposta che rimarca quella che è una decisione irreversibile”. (DIRE)