di
Dimitri Canello
Il videomessaggio alla festa pugliese del Polesine e la confessione: «All’epoca non volevano meridionali per affittare una stanza. Ho tolto la “n” dai documenti»
Un videomessaggio carico di simpatia ha dato il via alla prima Festa Pugliese di Adria. A inviarlo è stato l’attore Lino Banfi, che con la sua consueta ironia ha raccontato un episodio della giovinezza: quando, negli anni Cinquanta a Milano, si finse originario di Adria anziché di Andria per riuscire ad affittare una stanza. «All’epoca non volevano meridionali, e così diventai veneto per necessità. Parlai con un finto accento veneto dopo aver cancellato la lettera “enne” e il gioco era fatto. Con questo voglio inviare un caro abbraccio ai due sindaci di Andria e Adria che sono due bravi “raghezzi”» ha scherzato, inviando poi un saluto affettuoso ai primi cittadini. Poco dopo, a sorpresa, l’attore ha telefonato in diretta durante l’evento: «Mi ricordo i giorni del 1981 in cui fu ospite ad Adria per girare il film Cornetti alla crema, tra riprese e partite a flipper al Bar Sport. Un periodo bellissimo, che mi fa tornare il sorriso»
Con questo spirito leggero e allegro, Piazza Cavour si è trasformata per una sera in un crocevia di culture. Più di duecento persone hanno preso parte alla manifestazione, organizzata dall’associazione Adria Nostra APS con il sostegno del Comune e di Confesercenti Venezia-Rovigo. Il filo conduttore? Il legame tra Adria e Andria, due città unite non solo dal nome quasi identico, ma da un’autentica voglia di incontrarsi. A condurre la serata è stato Mattia Mincuzzi, anima della rassegna e unico pugliese del gruppo promotore. Protagonisti indiscussi, i sapori di casa: orecchiette al sugo preparate sul momento da Matteo Padula e Nicola Ladisa, burrate di Andria offerte dal Comune pugliese, taralli arrivati da Bari e un brindisi finale con l’amaro tipico della città vecchia. Tutto reso possibile grazie all’impegno di una ventina di volontari.
La serata, però, non si è fermata a tavola: il palco ha vibrato con la musica degli Almakàntica e con le danze tradizionali guidate da Marta Passos e dieci ballerine in costumi popolari. Tra i momenti più suggestivi, l’esibizione del baritono Clorindo Manzato che, dalla terrazza del teatro, ha intonato «Volare» mentre otto pugliesi accendevano fumogeni blu in memoria di alcuni amici recentemente scomparsi.
Non è mancata la parte istituzionale. La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha ricordato tre volontari Avis tragicamente scomparsi, ricevendo un gagliardetto dall’Avis di Adria. Il sindaco Massimo Barbujani ha invece consegnato ad Adria Nostra un riconoscimento per i 15 anni di attività, sottolineando il valore della manifestazione come occasione di amicizia tra comunità. Applausi anche per l’intervento di Michele Fanelli, che ha ricordato la figura del calciatore polesano Costante Tivelli, presto celebrato in un calendario del Bari. A chiudere la festa, una torta monumentale decorata con i simboli delle due città: il segno dolce di un legame destinato a crescere ancora. In tanti, però, ricorderanno la serata per Banfi, polesano per un giorno.
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7 settembre 2025 ( modifica il 7 settembre 2025 | 10:23)
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