Un volo come tanti, in una giornata di sole, in condizioni meteo ideali. E invece, ieri, sul cielo limpido alle porte di Roma, Sandro Bigozzi, 49 anni, paracadutista tra i più esperti d’Italia, è morto dopo un lancio da 1.500 metri d’altezza. Una tragedia difficile da spiegare, che lascia sgomento il mondo del paracadutismo sportivo e non solo.

L’impatto fatale è avvenuto in una zona boscosa poco distante dalla pista d’atterraggio di Montecompatri, centro alle porte di Roma, ai piedi dei Castelli romani. Entrambi i paracadute — principale e d’emergenza — si sono aperti, ma secondo le ricostruzioni questo non è bastato a salvargli la vita.

Le ipotesi su quanto accaduto

Le indagini, affidate ai carabinieri della compagnia di Frascati coordinati dalla procura di Velletri, sono tuttora in corso. I militari hanno già provveduto al sequestro dell’attrezzatura e ascoltato alcuni testimoni presenti sul posto. Le prime ipotesi parlano di una possibile apertura in ritardo del paracadute, che non avrebbe rallentato abbastanza la discesa, provocando un impatto violentissimo con il suolo.

Un’altra possibilità al vaglio degli inquirenti è legata a un malore in volo che non avrebbe consentito il completamento delle manovre d’atterraggio. Sarà l’autopsia, attesa nei prossimi giorni, a far luce sulla dinamica esatta dell’incidente e a fornire risposte concrete.

Un professionista del cielo

Nato a Grossetto, Sandro Bigozzi non era un paracadutista qualunque. Aveva alle spalle centinaia di lanci e una grande esperienza maturata in anni di sport, raduni e formazione continua. Molto conosciuto anche sui social, dove condivideva regolarmente video e riflessioni sulla sua passione per il volo, si era guadagnato una comunità affezionata di amici e follower. Nono solo attività sportiva, Bigozzi lavorava come rappresentante per una casa farmaceutica. Lascia la compagna e due figlie piccole.

I messaggi di cordoglio

Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore, soprattutto sui social, dove molti hanno voluto ricordarlo con parole piene di affetto e commozione. “La vita è un soffio, tu hai vissuto intensamente ogni attimo della tua, troppo breve, vita. Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso per questa perdita. Ti ricorderemo sempre con tantissimo affetto. Un forte abbraccio alla tua famiglia”, scrive una delle tante persone che con lui hanno effettuato il primo lancio. Diego: “Non ci posso credere. Un grande abbraccio alla tua meravigliosa moglie e alle splendide bimbe. Per noi sarai sempre quello che sbuca da in mezzo alle nuvole. Cieli blu, Sandro”. E ancora: “Qui giù sulla Terra hai lasciato il segno, un bellissimo segno», ha scritto un altro amico. «Cieli blu, grande Sandro”.