Abbiamo scoperto, per esempio, che nella giornata di sabato è stata raggiunta una velocità massima di circa 360 km/h (ma per un solo tratto della pista) e che Max Verstappen ha appena battuto un record percorrendo un giro a 264,682 km/h. Abbiamo imparato che durante una gara i piloti sono obbligati a utilizzare almeno due tipologie di gomme diverse e che, di solito, si sfrutta l’ingresso della Safety car per guadagnare tempo e fare il cambio.
MARCO BERTORELLO/Getty Images
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Si parla invece di undercut quando si usa il Pit Stop come strategia per tentare il sorpasso dell’avversario che si ha subito davanti – finora il più veloce è stato realizzato in meno di due secondi. Qualsiasi sia la strategia da adottare, però, va comunicata via radio, quindi chiunque può esserne a conoscenza. Abbiamo imparato anche che, dopo le Qualifiche, le auto vengono portate in quello che si chiama Parco Chiuso fino all’inizio del GP poiché non possono essere apportate modifiche – il che può rappresentare un problema serio nel caso in cui dovessero cambiare le condizioni meteorologiche. E poi abbiamo scoperto che più o meno tutti i piloti (che sono forse la prima generazione di amici) il lunedì si ritrovano nella stessa lavanderia a Monte Carlo.
Lezioni (non poi così) base di Formula 1 a parte, vi raccontiamo com’è andato il nostro primo weekend di gara all’Autodromo di Monza. A cominciare dagli spaghetti (Barilla) al pomodoro di Massimo Bottura
Barilla e Formula 1, per celebrare una collaborazione fresca di lancio, ci hanno portate a tavola per ricordarci quanto, entrambi i mondi, ruotino attorno al concetto di famiglia. Hanno lavorato a una campagna ispirata a “Pasticcino” (Luigi Montanini), il primo cuoco di F1, che riuniva tutti nel paddock con qualche piatto di pasta. Questa volta è stato lo chef Massimo Bottura a cucinare per i piloti – quelli storici, da Jackie Stewart a Paolo Barilla e Jacky Ickx – ed ha preparato un insolito spaghettone al pomodoro, scegliendo la qualità e la consistenza della linea Al Bronzo di Barilla.
Bryn Lennon – Formula 1/Getty Images
Mark Sutton – Formula 1/Getty Images
«Mi sono chiesto come sarà la cucina italiana del futuro» ci ha raccontato lo chef 3 Stelle Michelin, «per cui ho scelto quattro elementi che la identificano – spaghetti, pomodoro, mozzarella e basilico – ho ideato un viaggio sensoriale che prende forma nella contaminazione. Ho fatto in modo che il latte della mozzarella di bufala filtrasse cocco, zenzero e lemongrass per creare una salsa da utilizzare al momento del servizio». Ciò che li lega è il concetto di casa: «il ristorante è una famiglia in cui si passano ore e ore, dove è importante sedersi a tavola con la propria squadra. Lo stesso accade da Barilla e in Formula 1. Il vero motore è la condivisione» ha aggiunto Bottura.
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Andrea Kimi Antonelli of the Mercedes-AMG Petronas F1 Team speaks during the qualifying of the Italian GP, the 16th round of the Formula 1 World Championship, at Autodromo Nazionale di Monza in Monza, Lombardy, Italy, on September 6, 2025 (Photo by Andrea Diodato/NurPhoto via Getty Images).NurPhoto/Getty Images
Siamo scese in pista, grazie alla carica di adrenalina che solo gli Hot Laps sanno dare
I Pirelli Hot Laps sono stati forse il momento più denso di emozioni per noi (eravamo gasatissime). A bordo di un’auto da corsa, guidata da un pilota professionista (rispettivamente Ricardo Teixeira e Jessica Hawkins), abbiamo fatto un giro in pista sfrecciando a 300 km/h. Su un’Aston Martin una, su una McLaren l’altra, ci siamo lasciate trasportare dall’adrenalina di un sali e scendi (e curve!) di velocità che difficilmente dimenticheremo. La prima frenata, come la prima curva hanno una carica a cui probabilmente non si riesce a rendere giustizia con le parole. Fun fact: la prima di noi a vivere quest’esperienza era rimasta piuttosto “delusa” dalla velocità, visto che le era parso di leggere un 160 sul contachilometri. Peccato che fossero miglia e non chilometri, come le ha detto la collega appena scesa dalla macchina.