“Sto provando sensazioni fantastiche. In questa stagione ho affrontato tante dure lezioni, perdendo due finali Slam. Essere riuscita a difendere il titolo a New York significa tanto per me. Questo titolo ha un sapore diverso dagli altri, ho dovuto superare molte difficoltà per conquistarlo”: Aryna Sabalenka si è confermata regina degli US Open.
La n. 1 al mondo ha vinto il major statunitense per il secondo anno consecutivo, battendo in finale Amanda Anisimova con il punteggio di 6-3, 7-6 in un’ora e 36 minuti di gioco. Un tabù spezzato per la bielorussa, al primo slam stagionale dopo le sconfitte in finale agli Australian Open e al Roland Garros. Sabalenka è stata solida e concreta contro una Anisimova troppo discontinua. Alla seconda finale slam consecutiva, la 24enne di Freehold ha fatto vedere solo a tratti la grande qualità del suo tennis.
“Ho cercato di fare tutto bene per darmi la migliore possibilità possibile di vincere, ma non è stato sufficiente. Oggi non ho lottato abbastanza per i miei sogni”, le parole di Anisimova. In conferenza stampa la bielorussa non nasconde la sua gioia e racconta anche le difficoltà che si è trovata ad affrontare in questa stagione. “Dopo quanto accaduto al Roland Garros, mi sono presa un attimo di tempo per riflettere e ho capito che la cosa migliore da fare era riguardare quelle partite, in maniera più rilassata, e trarre insegnamenti utili affinché non si ripetessero più sconfitte di quel tipo – ha raccontato in conferenza stampa – Sono stata a Mykonos, passavo le mie giornate a leggere un libro sull’aspetto mentale, tratto da una storia vera, e a guardare il paesaggio: penso che questa parentesi mi sia stata di grande aiuto, ho imparato la lezione. L’obiettivo primario è quello di restare sempre concentrata su me stessa, puntando sui fattori che possono farmi vincere le partite”.
“È molto importante – ha aggiunto – sentirsi bene mentalmente. Sono stata seguita da una psicologa per circa cinque anni: mi ha aiutato molto a capire che tutto è possibile finché ci si impegna e si prova a dedicare il tempo e la propria vita alla ricerca della realizzazione di un sogno. A volte, però, mi sono resa conto che stavo facendo troppo affidamento su una figura come lei, senza assumermi davvero la responsabilità delle mie azioni: ho deciso, quindi, di provare a muovermi da sola, anche se un giorno magari tornerò ad avere il bisogno di parlare con qualcuno. Questo è stato un enorme passo in avanti per me: ora, sotto pressione, gestisco bene le emozioni perché mi conosco meglio”. Avanti per 5-4 nel secondo set, Sabalenka ha subito il controbreak mentre si trovava a servire per il match, ma si è poi prontamente riscattata aggiudicandosi il tie-break per sette punti a tre: “Ci sono stati due momenti in cui mi sono sentita molto vicina a perdere il controllo, uno è stato proprio quel decimo game. In una partita del genere è lecito attendersi una reazione dalla giocatrice che sta perdendo, personalmente ho cercato di ragionare un passo alla volta e sono riuscita a portarla a casa, senza farmi prendere dal panico o pensare al fatto che tutto il pubblico stesse impazzendo per lei”.
La tennista bielorussa ha dedicato il successo agli Us Open alla sua famiglia, in particolare al padre scomparso nel 2019: “Io e i miei familiari abbiamo passato tanti momenti difficili. Mi sono sentita molto depressa quando mio padre è venuto a mancare: quanto accaduto, però, mi ha dato sicuramente qualche motivazione in più per vincere i tornei importanti e portare il nostro cognome nella storia. Mi sta proteggendo da lassù, è diventata la mia forza”.
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