Le accuse contro Priscilla Presley si fanno sempre più gravi. A metà agosto, i suoi due ex soci, Brigitte Kruse e Kevin Fialko, l’hanno citata in giudizio per frode e violazione del contratto, chiedendo 50 milioni di dollari. Dopo alcune modifiche – di cui non si conosce la natura – la richiesta di risarcimento è stata nuovamente presentata questa settimana alla Corte Superiore di Los Angeles. Secondo People contiene numerosi elementi incriminanti relativi alla fine della vita dell’ex marito Elvis Presley, morto nell’agosto del 1977, e della figlia Lisa Marie Presley, morta per un’ostruzione intestinale all’età di 54 anni nel gennaio del 2023.
Nella loro denuncia, gli ex consulenti finanziari di Priscilla Presley la accusano di aver «esercitato pressioni indebite su Elvis, spingendolo alla morte» nel tentativo di recuperare una parte dell’eredità della rockstar, da cui aveva divorziato nel 1973 dopo sei anni di matrimonio. «Sebbene si fosse arricchita e avesse estorto milioni di dollari a Elvis, fece poi sequestrare Graceland, il 29 aprile 1977 circa, per 494.024,49 dollari, aggiungendo ulteriori pressioni a Elvis meno di quattro mesi prima della sua morte», si legge nel dossier, secondo il sito statunitense. I suoi ex partner l’hanno anche accusata di aver continuato a usare il cognome Presley «nonostante la volontà contraria di Elvis» per «finanziare il suo stile di vita».
Priscilla et Elvis Presley le jour de leur mariage, à Las Vegas, le 1er mai 1967.Hulton Archive/Getty Images
Le accuse di Riley Keough
Sono state presentate prove a sostegno del caso. Tra queste, una lettera inviata da Riley Keough a Priscilla Presley dopo la morte di Lisa Marie, in cui deplora il comportamento della nonna, che dice di aver «sempre protetto».
«Purtroppo, Nona, poiché mi stai portando in tribunale, sono costretta a difendere legalmente e pubblicamente la volontà di mia madre, cosa che non sarebbe stata una mia scelta», avrebbe scritto Riley Keough a Priscilla Presley. L’attrice si è detta «ferita» dalla sua azione legale, che arriva «dopo anni di tentativi di riparare il tuo rapporto interrotto con mia madre e di ripristinare la nostra famiglia». «Ti ho protetto dalle cause legali di mia madre, difendendoti spesso e cercando sempre di assicurarmi che tutti agissero per amore», ha aggiunto.
La nipote del Re del Rock’n’Roll ha poi rivelato che Lisa Marie Presley non ha rinunciato all’idea di portare sua madre in tribunale. «Anche poche settimane prima che mia madre morisse, voleva ancora portarla in tribunale e lei mi ha chiamato per chiedere aiuto. Le sconsigliai vivamente di farlo, il che generò una discussione tra me e lei. Ma come sai, ha scelto di ascoltarmi e di non farti causa». Ha aggiunto: «Ho trovato incredibilmente straziante essere chiamata per il testamento meno di 24 ore dopo la morte di mia madre e ricevere e-mail dagli avvocati prima ancora che mia madre fosse stata sepolta».